“Dobbiamo occuparci di riqualificazione urbana e sociale, ma soprattutto occorre tornare a parlare di educazione, altrimenti non andiamo da nessuna parte”. La nuova Piazza Gramsci fra le priorità del 2020. Un nuovo ponte alla Crocetta sostituirà il sottopasso per dare respiro al quartiere. Novità in vista per Villa Forno: diventerà un polo formativo di alto livello. Il Museo della Fotografia forse rimarrà in città, ma dovrà essere rilanciato. Verso la valorizzazione del Parco del Grugnotorto
[textmarker color=”E63631″] LA PAROLA AI SINDACI -[/textmarker] Abbiamo incontrato il sindaco Giacomo Ghilardi nel periodo natalizio in occasione dello scambio di auguri con la stampa quando stava per terminare il tour de force tra le associazioni del territorio, durante il quale non ha mancato di illustrare i suoi obiettivi futuri. Il primo cittadino cinisellese non ha nascosto anche la fatica delle ultime settimane che ha comportato l’impegno per la sua città.
Sindaco, ci racconti la sua città.
Siamo sicuramente un Comune strategico per tutta l’area lombarda.
Ci troviamo al centro di varie arterie: la A4, la A52, la Tangenziale Nord. Siamo il primo comune della città metropolitana arrivando da nord, da Lecco e dalla Valtellina. All’interno del nostro territorio abbiamo punti di forza, ma anche diversi punti deboli. Parto da questi ultimi. La rigenerazione urbana presuppone il recupero delle tante aree dismesse che abbiamo sul territorio. Molte imprese hanno lasciato la nostra città oppure hanno abbandonato il lavoro o si sono ridimensionate. Ricordiamo che gli sviluppi degli anni ‘60 e ‘70 hanno permesso a Cinisello di svilupparsi e non solo a livello edilizio perché la nostra città è cresciuta vicino alle grandi imprese di Sesto San Giovanni e di Milano. Si è espansa perché aveva la necessità di accogliere persone che si recavano a lavorare nelle grandi fabbriche e da allora ha subìto la nomea di città-dormitorio. Lo sviluppo della parte abitativa è stato sicuramente mal gestito perché non adeguatamente controllata. quindi il territorio, soprattutto riguardo ai vari servizi che servono alla cittadinanza. Oltre alle case abbiamo bisogno di imprese per dare lavoro e ricchezza alle persone. Abbiamo necessità di trasporti pubblici per spostarci più rapidamente.
Lei pensa perciò che dovremmo iniziare a uscire da una logica di città dormitorio?
Sicuramente. Occorre uscire anche da una logica assistenziale per raggiungere lo standard di città vivibile. Ricordiamoci comunque che sul nostro territorio ci sono grandissime imprese come la Geico, e la Travaglini che si sta espandendo. Abbiamo grandi realtà a livello internazionale come l’Italfarmaco. E ci sono realtà anche piccole, ma che costituiscono l’ossatura della grande impresa. Credo però che il nostro territorio non sia ancora saturo dal punto di vista imprenditoriale. Ci sono tante aree dismesse che potrebbero essere riutilizzate. Cinisello Balsamo – in definitiva – è una città che deve evolversi. Vediamo ora che cosa succederà con l’approvazione della nuova legge sulla rigenerazione urbana e la riqualificazione che abbatte gli oneri di urbanizzazione per il recupero della aree dismesse. Io sono d’accordo nel recuperare un’area piuttosto che utilizzarne un’altra per costruirci qualcosa di nuovo. Recuperiamo le aree, ridiamo serenità ai quartieri e soprattutto vivibilità.
Mettiamo a tema i quartieri periferici di Cinisello Balsamo. Si è parlato molto di S. Eusebio dopo la trasmissione televisiva di Striscia La Notizia. Girando nel quartiere si ha l’impressione di una parte staccata rispetto al resto della città. L’Amministrazione è impegnata sul fronte della sicurezza, ma avete in mente anche altri generi di interventi che diano un aiuto a questi quartieri in termine di migliore vivibilità?
Certamente. Il nostro obiettivo è una riqualificazione urbana e anche sociale.
Che cosa può fare concretamente l’Amministrazione?
L’Amministrazione è un collante perfetto se lavora bene perché può dare un supporto alle associazioni che sono già presenti nel territorio. A S. Eusebio abbiamo anche la Filarmonica Paganelli che ha la sua sede sotto le case del Palazzone. Questa realtà costituisce una luce in un quartiere molto difficile. Alla Crocetta abbiamo il Centro Icaro, la Casa della Cittadinanza, il nuovo presidio di Polizia, il Consultorio con Regione Lombardia e il Centro Civico. Faremo dei lavori nel quartiere. Alla Crocetta un nuovo ponte sostituirà il sottopasso e darà respiro a un quartiere “contratto”. Ci sono 10.000 persone che abitano nel quartiere più piccolo di Cinisello Balsamo. Si stanno ultimando i lavori della copertura dell’A4, verrà realizzata la nuova piazza che collegherà la Crocetta con via Matteotti. Sarà riqualificato il Parco Caldara, la nuova piazza della Crocetta. Prima delle feste ho visitato il quartiere con l’assessore Riccardo Visentin. Ci siamo resi conto che c’è impegno e una vitalità che ancora non si conoscono. Dobbiamo dare spazio a queste persone, la stessa cosa deve avvenire a S. Eusebio. Il Vi.Be, di cui su NordMilano24 avete pubblicato un’intervista al responsabile , è sicuramente una realtà importante, ma ci sono anche le scuole Zandonai e Garcia Villas che fanno un lavoro stratosferico. Gli insegnanti fanno un lavoro eccezionale! Dobbiamo occuparci di riqualificazione urbana e sociale, ma soprattutto occorre tornare a parlare di educazione. L’educazione è fondamentale per ricostruire la città intesa come comunità. Si tratta di un lavoro importante per il presente e per il futuro. Altrimenti non si va da nessuna parte.
Che tipo di trasformazione avrà Cinisello nei prossimi mesi?
La riqualificazione del quartiere Matteotti nell’ex area Kodak è stategica. Dobbiamo decidere che cosa fare dell’ex area ovocoltura. Abbiamo deliberato un piano di trasformazione per l’area ex Pirelli, che sarà una zona residenziale con dei luoghi verdi e pubblici. C’è da considerare tutta l’area di riqualificazione del Peano e ci sono delle proposte per riqualificarlo sia in termini imprenditoriali, sia in termini sociali. Abbiamo un progetto importante su cui mi batterò con decisione: il sottopasso di via Ferri e via dei Partigiani. Siamo il primo e ultimo semaforo per raggiungere la Valtellina. Ora abbiamo un imbuto di traffico pazzesco nelle ore di punta e soffriamo per l’inquinamento nei quartieri Brollo, Crocetta e Villa Rachele. E’ un punto strategico della città anche in vista delle Olimpiadi di Cortina 2026. Oggi abbiamo una grande opportunità. Non possiamo sprecare l’occasione. Ci batteremo. Sono stato in Regione, ho parlato con il Sindaco Sala.
Che cosa intendete fare?
L’idea è separare il traffico extraurbano da quello locale, come è avvenuto a Monza. In questo modo il traffico locale rimane in superficie. Oggi già soffriamo per alcuni provvedimenti. Le auto non possono entrare a Milano e si fermano da noi. Quest’opera doveva essere fatta già 15 anni fa, ora diventa indispensabile. Occorre in definitiva pensare alla riqualificazione di una città a 360°. Credo che a Cinisello sia stato commesso lo sbaglio di aver pensato a uno sviluppo senza avere regole ferree da osservare.
Fra le priorità del 2020 ha annunciato la realizzazione della nuova piazza Gramsci…
Piazza Gramsci è importante. L’abbiamo trovata che cadeva a pezzi. Abbiamo operato qualche rattoppo, in situazione di emergenza, ma è fondamentale rimetterci mano. E’ la piazza centrale di Cinisello anche se – e ci tengo a sottolinearlo – gli interventi vanno fatti su tutta la città. Completata la fase partecipativa verrà presentato a gennaio un progetto che sarà sottoposto nuovamente all’attenzione della cittadinanza e sarà poi messo a gara. Io spero che a fine 2020 inizierà a muoversi qualcosa.
Nel senso che potrebbero iniziare i lavori?
Non lo escludo. Piazza Gramsci è fra i principali obiettivi della nostra Amministrazione. Poi abbiamo l’illuminazione e abbiamo già iniziato a prendere delle iniziative.
La sicurezza è il cavallo di battaglia di questa Amministrazione…
E’ l’obiettivo giornaliero.
Stiamo andando verso il concetto di Area Metropolitana. Qual è la sua idea a tal proposito?
Vedo Cinisello protagonista perché il nostro territorio ha tanto da dare. Abbiamo tante aree residenziali e anche parecchio verde. Abbiamo il Parco Nord, ben collegato con la città di Milano e che ha già uno sviluppo, mentre il Parco del Grugnotorto è tutto da costruire e credo sia fondamentale in un’ottica di collegamento non soltanto della grande Milano, ma anche con la Brianza. Il Parco del Grugnotorto comprende dieci comuni, tre della Città Metropolitana e sette della Brianza. Il punto di collegamento è Cinisello. Vogliamo trasformare il Grugnotorto in un parco vivibile con dei percorsi e ben collegato, fruibile, vissuto dalle famiglie.
Prevede degli interventi? Pensate quindi di introdurre delle migliorie al Parco del Grugnorto?
Assolutamente sì. Stiamo scrivendo delle linee guida, pensate in un’ottica di sviluppo. Ci saranno delle aree agricole, ma il parco dovrà essere anche vissuto. Pensiamo alla presenza dei filari di alberi, alla predisposizione di percorsi. In bici si potrebbe passare dalla Brianza al centro di Milano, solo se Cinisello Balsamo lo decida.
“Mobilità dolce”. Qualche idea?
Ci vuole equilibrio in tutto. Inutile nascondersi dietro a un dito: meglio la bici o l’automobile? Uno dei mezzi su cui spostarsi è sicuramente la bicicletta, però ci vuole sempre equilibrio nel fare certe scelte. L’esempio più lampante è la pista ciclabile di via XXV Aprile. E’ impensabile scoraggiare parcheggi e traffico veicolare per costruire un’opera di questo tipo. Però questa iniziativa può essere fatta prendendo in considerazione altre strade.
Avete cercato di valorizzare alcune location presenti in città attraverso varie iniziative. Pensate di continuare su questa strada anche nel 2020?
Certamente. La prossima valorizzazione riguarderà Villa Forno che diventerà un polo di formazione e lavoro vocato all’eccellenza. L’orientamento che vorrei dare a Villa Forno è che diventi il luogo della formazione lavoro, dove possa avvenire il continuo studio di buone pratiche di formazione dei ragazzi.
Che ne sarà invece del Museo della Fotografia? Sulla stampa è comparsa l’ìpotesi che potrebbe traslocare da Cinisello e stabilirsi a Milano.
E’ una parte importante della nostra città, ma ha bisogno di essere valorizzata. E’ stata presentata come una proposta innovativa nel panorama nazionale, ma non ha mai goduto di tale rilevanza. I sindaci che mi hanno preceduto hanno cercato partner per valorizzare questa risorsa, ma non ci sono mai riusciti. Ci siamo incontrati con la Regione, con la Triennale e con Città Metropolitana per porre la questione. Non ipotizzo nulla sul futuro del Museo della Fotografia, escludo solo la chiusura. L’obiettivo comunque è non buttare via soldi pubblici, perché qui si parla di una cifra considerevole di spesa.
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