Ven. 26 Apr. 2024
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Paderno Dugnano, Ezio Casati: “Voglio dare una scossa alla mia città!”

[textmarker color=”E63631″] LA PAROLA AI SINDACI [/textmarker] Protagonisti della vita delle nostre città del Nord Milano sono i sindaci, i primi cittadini chiamati sia a rispondere ai problemi che toccano il quotidiano della gente, sia a immaginare soluzioni e ad avere idee di ampio respiro in un orizzonte che va oltre i confini territoriali del proprio comune.

Abbiamo deciso di incontrare i sindaci del Nord Milano, uno a uno, e chiedere loro di raccontarci innanzitutto la loro città. Iniziamo da Ezio Casati, 62 anni, titolare di una azienda metalmeccanica fondata dal padre, già sindaco dal 1995 al 2004 di Paderno Dugnano, e poi deputato del Pd. Da giovanissimo, è stato eletto consigliere comunale nella sua città, tra le fila della Democrazia Cristiana. In seguito, è stato tra i fondatori del Partito Popolare Italiano e della Margherita.
La vittoria alle ultime elezioni gli ha consentito di tornare a ricoprire la carica di primo cittadino. Un ritorno che coincide con il fatto di aver riportato il centrosinistra al governo della città, dopo dieci anni di amministrazione di centrodestra. Partiamo da qui allora.

Lei è tornato a fare il Sindaco di Paderno Dugnano. Perché?
Non è un’operazione nostalgia: sono ritornato a fare il Sindaco non perché volessi riavere un ruolo, ma soprattutto perché questa città l’ho vista seduta negli ultimi tempi e ho pensato che avesse bisogno di una scossa. Credo che l’esperienza messa a frutto in questi anni, il mio impegno in Provincia nella Giunta Penati, poi all’opposizione e soprattutto i cinque anni d’impegno come parlamentare abbiano generato una rete di rapporti interessanti, fruttato un’esperienza, aumentato la mia capacità di risolvere i problemi. Tutto ciò mi ha portato a dire: proviamo a giocare questa partita. Devo riconoscere che il legame con la città è sempre stato forte. Sono molto contento per il risultato fin qui conseguito, ma penso sia solo l’inizio di un percorso.

Paderno Dugnano. Signor Sindaco, ci presenti la sua città.
Paderno Dugnano è la terza città dopo Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo nel Nord Milano ed è la quinta dell’area nord milanese, con i suoi 50.000 abitanti. Con le sue 4.500 partite Iva presenti sul territorio è una realtà sociale ed economica assolutamente importante. Direi che è una città che ha bisogno di un po’ di cura. La trascuratezza di questi anni fa sì che occorra veramente impegnarsi per migliorare le cose.

In che modo? Come pensa di procedere?
Si raggiungono gli obiettivi solo se si mette in conto la possibilità di fare opere – al di là delle capacità di bilancio – attraverso il coinvolgimento di altre realtà; penso, per esempio, al partenariato pubblico-privato e ad altre operazioni capaci anche di attirare il mecenatismo industriale. Abbiamo qualche idea interessante.

Ce la può illustrare?
Nel mio programma elettorale ho inserito questa frase: Paderno si trova al centro dell’asse viario Rho-Monza, che è una ferita aperta in questa città. Mi sto impegnando insieme alla mia amministrazione almeno per mitigare il problema. La prossima settimana parteciperemo a un incontro con Ministero, Provveditorato ai Lavori Pubblici e Serravalle e vedremo che azioni intraprendere. La tangenziale Nord nasce da Sesto San Giovanni, città della Salute, e finisce a Rho, ex area Expo. Paderno si innesta in questo percorso di reti di trasporto efficienti. Trenord, pur con tutti i problemi e una frequenza di treni criticabilissima, offre un servizio che nelle ore di punta assicura un treno ogni 15 minuti in grado di collegare il capoluogo con le due metrotranvie che andranno riqualificate. Penso occorra sviluppare un asse est ovest che permetta una circolarità dei trasporti.
Aggiungo che all’interno di questa zona ci sono alcune aree dismesse sia pubbliche che private. L’idea è che siano inserite  nelle aree strategiche metropolitane e trovino – proprio nel contesto in cui sono – una vocazione avanzata di utilizzo. Per le aree private si deve coniugare l’interesse privato con quello pubblico. Occorre intraprendere una politica intelligente di consumo del suolo. Sono dell’idea che molte di queste aree possano ritornare all’amministrazione comunale.

Che cosa ne farete?
Se non ci sono altri progetti di utilizzo, potremmo creare un bosco in città.

Sindaco, ci parli del tessuto economico della città.
La crisi del 2008 ha segnato profondamente il nostro territorio, sia dal punto di vista urbanistico con le aree dismesse sia per le ripercussioni a livello sociale. Abbiamo qualche idea che annunceremo nelle prossime settimane. Vorremmo, per esempio, mettere in rete il sistema del commercio con quello della produzione. Il nostro obiettivo è di creare qualche circuito virtuoso interessante. Lo studio di Assolombarda che ha analizzato lo sviluppo del NordMilano è il punto di partenza da dove intendiamo muoverci. Fra i punti di forza della nostra città abbiamo la ricchezza dell’associazionismo. Io credo occorra creare qualche offerta rivolta ai giovani, luoghi di incontro sul territorio che siano anche un’occasione per sviluppare le proprie capacità lavorative. Penso, per esempio, ai coworking, spazi naturali di aggregazione, ma organizzati. Afol (Formazione orientamento lavoro) ha uno sportello sul territorio e stiamo ragionando con i loro responsabili se ampliare la loro offerta per vedere che cosa si può fare assieme in questo ambito.

Come risponde il mondo delle imprese a questo tipo di sollecitazioni?
Il mondo delle imprese sarà coinvolto direttamente dalla nostra amministrazione e posso farvi un’anticipazione di ciò che avverrà a gennaio. A Paderno si è installata un’azienda – si chiama yeppon – arrivava prima da Cinisello e poi da Nova, che è la prima società italiana di e-commerce. Vogliamo mettere in relazione alcune aziende presenti sul territorio padernese con questa piattaforma che consentirà di aprire una vetrina rivolta a un mercato più ampio. A gennaio organizzeremo un incontro di presentazione e coinvolgeremo associazioni di categoria e sindacati. L’e-commerce è visto con molta riluttanza un po’ da tutti, ma è una realtà in crescita.

Lei è dunque convinto che un’azienda di questo tipo possa valorizzare le realtà imprenditoriali del territorio?
Le rispondo con un esempio. C’è un’azienda che produce borsette che ha un proprio mercato e una propria vendita on line, ma che non ha la potenzialità di stare su una piattaforma riconosciuta a livello europeo e non solo. Può essere un’opportunità per aprire una vetrina. Per un paio di aziende questo sta già accadendo. Yeppon nasce per commercializzare prodotti di elettronica ed elettrodomestici, ma il suo primo fatturato quest’anno è stato quello dei ricambi delle moto.

Lei, prima, ha accennato all’associazionismo. Che tipo di realtà sono presenti a Paderno Dugnano?
Sono soprattutto associazioni di tipo culturale, sociale e sportivo.

Che importanza ha la loro presenza? E’ un segnale di dinamismo, desiderio di fare?
Certo; queste realtà vogliono essere coprotagoniste di ciò che avviene nel nostro territorio. Purtroppo anche l’associazionismo soffre perché manca un po’ il ricambio generazionale.

Parliamo del Nord Milano. E’ vostra intenzione fare rete con le altre amministrazioni, con gli altri Sindaci del territorio?
Certamente. Avremo presto un incontro a Sesto San Giovanni. Sarà la prima occasione per mettere attorno a un tavolo tutti i Sindaci della zona. Vogliamo verificare se sia possibile intraprendere qualche azione comune, al di là della colorazione politica.

Si può fare rete?
Si deve fare rete! Siamo nell’area omogena individuata da Città Metropolitana di Milano e quindi dobbiamo svilupparci e camminare assieme. Dobbiamo condividere le buone prassi, anche in termini di offerta culturale. Se saremo assieme potremo fare da volano alle iniziative. In questo momento come i cittadini vengono a sapere che cosa succede a Cinisello Balsamo o a Sesto oppure Cusano? Se condivideremo le informazioni dei nostri siti il nostro territorio diventerà competitivo.

Quali sono le cose più urgenti da fare nella sua città?
Vorrei che fosse migliorata l’offerta dei trasporti pubblici, nel senso che i mezzi dell’Atm si fermano quasi esclusivamente alle porte di Paderno. Ho incontrato l’assessore ai trasporti di Milano, Marco Granelli, e gli ho detto che ci sono cinque punti della nostra città che vorrei fossero meglio collegati. Con l’Agenzia dei trasporti metropolitana stiamo provando a capire se si può superare il trasporto locale che, non essendo connesso, ha numeri che non mi soddisfano e ha costi molto elevati. Se riusciremo a coniugare questi elementi incominceremo a partire da quello.

Paderno è abbastanza ben collegata con Milano, ma ciò non è sufficiente, par di capire..
Siamo collegati con il capoluogo lombardo sulla direttrice nord-sud, ma l’attraversamento è assai limitato. Pochi anche i collegamenti con Monza.

Qual è il luogo di Paderno che consiglierebbe di visitare a un abitante di un altro Comune?
Abbiamo una perla che è il lago nord. Si tratta di una riqualificazione della cava che ha vinto un premio europeo nel 1999 per il miglior recupero ambientale di una cava di sabbia. Lì c’è un anfiteatro da 2500 posti che può diventare un interessante polo di iniziative culturali. Al Polo Tilane i giovani hanno trovato delle sinergie lavorative.

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