Lun. 06 Mag. 2024
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Addio a Ernesto Assante

Ci lascia una delle firme più importanti del giornalismo musicale italiano

Nato a Napoli nel 1958, aveva iniziato la sua carriera giornalistica nel 1977 al Quotidiano dei Lavoratori.
Ha collaborato poi con Il Manifesto, come critico musicale. Ma la sua collaborazione più longeva è stata quella con Repubblica, iniziata nel 1979, dove è stato critico musicale e poi caporedattore, inventore del settimanale Musica!, insieme a Roberto Campagnano e Gino Castaldo. Da qualche anno collaborava anche con la testata Rockol.

Oltre che per la carta stampata, Il suo impegno nella musica ha spaziato davvero a 360°. Ha debuttato nel 1975 ai microfoni di Roma International Sound, nel 1980 iniziò a collaborare con Rai Radio 1 per il programma La civiltà dello spettacolo, passando qualche anno dopo a Rai Radio 3, inizialmente alla conduzione delle trasmissioni Un certo discorso e Pomeriggio musicale, per approdare – dall’’83 all’’87 – a Stereonotte.
Per tutti gli appassionati di musica, il binomio con il collega Gino Castaldo è stato simbolo di qualità e professionalità indiscutibili. Dal 2010 al 2017 hanno condotto insieme il programma Playlist su Radio Capital.
Importante anche l’impegno televisivo, prima come consulente musicale per Domenica In e Orecchiocchio e, in seguito, per programmi come Doc, storica trasmissione condotta da Renzo Arbore. Segue una grande attività autoriale, con Carlo Massarini per Sanremo Rock e per Il Cantagiro (a inizio anni Novanta) e, sempre per la RAI ha lavorato alla realizzazione di programmi come L’importante è avere un piano (con Stefano Bollani, nel 2016), Una storia da cantare (con Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero e Ci vuole un fiore (nel 2022, con Francesco Gabbani e Francesca Fialdini).
È stato anche un prolifico autore di saggi musicali, in molti casi sempre in collaborazione con Gino Castaldo.

Ernesto Assante aveva festeggiato il compleanno da pochi giorni, il 12 febbraio, subito dopo il Festival di Sanremo che aveva seguito insieme alla squadra di Repubblica. È scomparso a 66 anni, dopo un malore nella serata di domenica per un ictus, poi la corsa all’Ospedale Umberto I di Roma, ma le cure si sono dimostrate purtroppo inutili.
Persona affabile e a modo, oltre che grandissimo professionista, è sempre stato guidato da un’inesauribile curiosità, dote che dovrebbe appartenere a ogni bravo divulgatore. Questa curiosità l’ha portato a voler ampliare sempre di più il suo raggio d’azione, al punto da spingere il suo interesse in tema di applicazioni della tecnologia. È stato tra i pionieri di Repubblica.it, ideatore di Computer Valley e Computer, Internet , oltre che direttore di McLink e Kataweb.
Moltissimi i messaggi di cordoglio, sui social e sul web, anche da chi non l’aveva mai conosciuto e, in particolar modo, spiccano i tanti i ringraziamenti per aver divulgato conoscenza, musicale e non solo, in modo semplice ma esaustivo.

Grazie Ernesto, per averci accompagnato alla scoperta di questo grande universo che è la musica!

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