Lun. 21 Apr. 2025
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Cinisello Balsamo, caso Trezzi: Ghilardi replica al Pd che non vuole la commissione d’inchiesta

[textmarker color=”E63631″] CINISELLO BALSAMO -[/textmarker] Il caso Trezzi continua a far discutere e non si fa attendere la risposta del primo cittadino cinisellese, Giacomo Ghilardi, che replica all’intervento di Andrea Catania, capogruppo Pd, pronunciato in consiglio comunale in merito alle ultime vicende.

Fra i passaggi di quel discorso il “no” del Pd alla commissione d’inchiesta, annunciata nei giorni scorsi dal sindaco per approfondire gli atti urbanistici, finiti sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Monza e che hanno portato all’accusa di corruzione dell’ex primo cittadino Siria Trezzi, dell’ex segretario dimissionario Ivano Ruffa e dell’imprenditore Paolo Cipelletti.

“Una settimana di silenzio. Alcuni dei pochi esponenti del Pd rimasti attivi – dichiara Ghilardi – , arrivano, oggi, con questa inopportuna dichiarazione: la critica a questa amministrazione per la scelta di costituire una commissione con il compito di redigere una due diligence per la verifica puntuale degli atti urbanistici pregressi e presenti e che sia di supporto per le scelte future”.

“Stupisce ancor di più che, ad avanzare queste critiche, – aggiunge il sindaco – siano proprio gli ex assessori presenti ancora oggi in consiglio comunale i quali affermano che è sbagliato mettere in discussione 30 anni di decisioni politiche.

Signori, la mia risposta è che a metterle in discussione ci hanno già pensato i cittadini, bocciando totalmente le scelte dell’ex sindaco e delle giunte di sinistra di cui erano parte.

Sembra un goffo tentativo di difesa, forse a seguito della mia motivazione, spiegata in Consiglio Comunale, rispetto alla scelta di istituire questa commissione, che deve aiutare a valutare tutti quegli atti poco chiari e trasparenti, non per sostituirsi (non è il mio ruolo questo), ma per collaborare con la Procura, inviando a loro eventuale documentazione utile al loro ruolo.

“Invece di sprecare tempo – conclude Ghilardi – nelle critiche alle nostre scelte, questi signori potrebbero aiutarci a fare chiarezza, visto che erano presenti negli ultimi cinque anni (e qualcuno anche di più). O forse, la troppa trasparenza fa paura?”

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