Ven. 26 Apr. 2024
HomeIn evidenzaJannik Sinner: Un giovane talento o un vero fenomeno?

Jannik Sinner: Un giovane talento o un vero fenomeno?

[textmarker color=”E63631″] SPORT -[/textmarker] Gli appassionati di tennis di tutto il mondo hanno messo gli occhi addosso a un campioncino italiano, uno che sembra avere la stoffa per diventare una stella. Dal nome non sembrerebbe neanche italiano, come spesso accade per chi nasce in Alto Adige, ma Jannik Sinner è italianissimo anche se lui sembra provenire da un altro pianeta!

Il giovane talento italiano, in una recente intervista, ha dichiarato di non veder l’ora di ritornare a Milano e rivivere quell’esperienza al torneo che lo ha consacrato come miglior Under 21 al mondo. Quest’anno i riflettori saranno puntati tutti su di lui, non solo gli sguardi dei cronisti ma anche l’interesse degli operatori sportivi che, con i loro vantaggiosi bonus, sapranno far salire le attenzioni degli appassionati attorno alla giovane stella nascente del tennis. Ripercorrendo le tappe della sua breve carriera si percepisce come sia un predestinato.

Gli inizi – Nato nel 2001, la sua carriera sportiva è iniziata come sciatore e il tennis per lui rappresentava nient’altro che un hobby. Nel 2014, invece, decide di praticare solo il tennis, sotto la guida di Riccardo Piatti e Andrea Volpini, trasferendosi al Tennis Center di Bordighera. Ha esordito nel circuito professionistico nel 2015 e ottenuto la sua prima vittoria ufficiale nel Future Croatia F4 del 2016. Nel 2018 vince un torneo ITF, in doppio con Giacomo Dambrosi e conquista la prima finale in carriera al Futures Italy F23. A fine anno esordisce a livello Challenger al torneo di Como e riesce a conquistare la sua prima vittoria di categoria nel torneo di Ortisei dove esce agli ottavi di finale, chiudendo la stagione alla posizione 551 del ranking mondiale.

Un anno da urlo – A febbraio 2019 partecipa al Challenger 80 di Bergamo dove, da completo outsider, si impone su tennisti più quotati come Lucas Miedler, Salvatore Caruso, Gianluigi Quinzi e Roberto Marcora, conquistando il suo primo titolo del circuito. In aprile vince il primo incontro di tabellone a un torneo ATP, il 250 di Budapest e grazie a questi successi accede agli Internazionali d’Italia dove gioca e, battendo il numero 59 del ranking Steve Johnson, vince per la prima volta un match di un torneo Master 1000.

Nei mesi successivi partecipa ai tornei per s-Hertogenbosch e Wimbledon e accede per la prima volta a un torneo del Grande Slam, vincendo due incontri per le qualificazioni agli US Open 2019. A 18 anni appena compiuti diventa il secondo tennista italiano più giovane di sempre a partecipare a un torneo Major. Un altro primato nazionale di precocità lo ottiene raggiungendo la semifinale dell’ATP 250 di Anversa battendo, tra gli altri, il tredicesimo al mondo Gael Monfils.

 

La sua stagione dei record termina vincendo il Next Generation ATP Finals di Milano e raggiungendo la posizione 78 del ranking, ben 473 in meno da fine 2018. Per lui, la ciliegina sulla torta arriva il 19 dicembre quando viene nominato “Newcomer of the Year“, il premio assegnato dai tennisti stessi al giocatore rivelazione dell’anno.

Un futuro da campione – A inizio 2020 accede agli Australian Open dove diventa l’italiano più giovane a vincere un incontro del Grande Slam. A febbraio raggiunge i quarti al torneo ATP 500 di Rotterdam e ciò gli vale la posizione 68 del ranking.

(Immagine a destra. Fonte: Pexels Autore: Raj Tatavarthy Licenza: Pexels License)

Davanti ai giornalisti si dimostra un ragazzo semplice e timido ma molto sicuro dei suoi mezzi: “Sono un gran lavoratore e sono cosciente di essere un ottimo giocatore. La mia decisione di giocare a livelli così alti per la mia età è una strada difficile, ma mi farà crescere secondo le mie aspettative. So che posso ancora scalare la classifica di parecchie posizioni”.

 

Un po’ come tutti gli sportivi di talento, lui che è appena maggiorenne, ha le movenze sciolte e una presenza sul campo da giocatore affermato, oltre che un’emotività imperscrutabile. Uno dei suoi punti di forza è proprio l’atteggiamento mentale e i suoi colpi migliori sono il rovescio e il servizi. Preferisce giocare indoor e su tutte le superfici veloci e, Piatti, il suo coach lo definisce: “un vincente dedito al sacrificio” e Sartori, il suo scopritore, ne loda spesso le doti atletiche. Al Piatti Center ha potuto giocare con Seppi, Djokovic e Federer, ciò gli ha fatto capire meglio quale percorso dovrà intraprendere per diventare un vero campione.

Molti tennisti ritengono che abbia tutto per diventare l’italiano più forte di tutti i tempi, di sicuro è in buone mani e sulla strada giusta per fare bene.

(Immagine sopra a destra. Fonte: Pixabay Autore: markusweber93 Licenza: Pixabay License)

ARTICOLI CORRELATI