Ven. 26 Apr. 2024
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Zonca-Uniabita. La cooperativa risponde al consigliere comunale di Cinisello

[textmarker color=”E63631″]CINISELLO BALSAMO[/textmarker] – Continua a tenere banco la polemica sulle offese che il consigliere comunale di Cinisello Enrico Zonca avrebbe pronunciato nei confronti di Uniabita in una seduta di consiglio comunale del 2013. Zonca è stato recentemente condannato in Appello a pagare i danni di immagine alla cooperativa cinisellese. Dopo la costernazione espressa da Zonca nell’articolo che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi, ora è Uniabita a intervenire con una nota di replica .

“Quelle sue parole sono state giudicate un atto ‘ingiurioso e diffamatorio’, un ‘insulto gratuito e voluto’ non da UniAbita stessa, ma da ben due sentenze: la prima, emessa dal Tribunale di Monza nel marzo 2015, la seconda emessa dalla Corte di Appello del Tribunale di Milano nel marzo 2017. Il contesto del consiglio comunale, inoltre, dove Enrico Zonca fece quelle dichiarazioni, è stato giudicato nella sentenza, per le sue particolari caratteristiche, come ambito pubblico e non privato. Ci sorprende quindi che lui definisca, minimizzando, questo contesto semplicemente come ‘nel chiuso di un’aula consiliare e nell’esercizio della funzione di consigliere comunale’. E’ questa la considerazione che un rappresentante delle Istituzioni ha del consiglio comunale? Non conosce il peso che le parole assumono all’interno di questo contesto istituzionale, dove possono essere presenti, oltre ai Consiglieri, anche i dipendenti comunali, i cittadini, gli organi di informazione? Dove tutto viene verbalizzato e registrato? In ogni caso ben due sentenze, di primo e di secondo grado, hanno condannato Enrico Zonca, con intere pagine di motivazioni che bene illustrano la differenza tra ingiuria e diffamazione e libertà di espressione e critica politica. Per quanto riguarda il precetto a lui notificato, ricordiamo che fin dalla prima sentenza esecutiva del 2015 UniAbita avrebbe già potuto procedere in tal senso, eppure si è mossa solo due anni dopo, dopo la sentenza esecutiva di secondo grado e non avendo avuto alcun riscontro dal signor Zonca a riguardo. Abbiamo potuto inoltre leggere la prima versione dell’articolo, datata 16 giugno, un virgolettato, poi rimosso dalla Redazione il giorno successivo, dove Zonca proponeva considerazioni su UniAbita ancora una volta decisamente offensive, fuorvianti oltre che perseveranti nella loro gravità e sicuramente per questo ulteriormente querelabili, a testimonianza di un’acredine difficilmente per noi comprensibile”.

La dichiarazione del presidente Gerolamo Sulas: “Abbiamo atteso anche la seconda sentenza esecutiva in Appello, ora è per noi un dovere e un fatto di rispetto e di eticità verso tutti i nostri soci, procedere secondo quanto indicato dalla Legge. E comunque, come già a suo tempo affermò l’ex Presidente Marangoni, qualsiasi somma derivante da questa triste vicenda, UniAbita la devolverà alla Fondazione Auprema a sostegno dei Soci in difficoltà economiche, Fondazione che peraltro già si occupa di queste meritevoli azioni”.

 

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