Gio. 18 Apr. 2024
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Città Metropolitana e lavoratori precari, spunta l’intervento della Regione

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Il clima di incertezza che avvolge l’imminente nascita della Città Metropolitana riguarda principalmente le risorse e i lavoratori. Il “buco” per far funzionare l’ente, di circa 40 milioni di euro, è ancora in cerca di una copertura, mentre per i dipendenti della ex – Provincia, il futuro non può certo dirsi roseo.

Il 30% dei lavoratori può essere “dirottato” su altri enti, mentre per i precari, il contratto porta scadenza 31 dicembre e non prevede proroghe.

Leggi anche: Città Metropolitana, i sindaci approvano lo statuto e i dipendenti occupano l’aula

Oltre un mese fa, i lavoratori precari della Provincia di Milano e non solo, hanno scritto al Governo con una proposta di emendamento per prorogare i contratti a tempo determinato, proposta che parrebbe essere rimasta inascoltata da Roma e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, nonché firmatario dell’omonima legge.

“Con la legge di stabilità abbiamo imboccato la strada giusta”, ha ripetuto negli ultimi giorni Delrio, non facendo accenno alle Città Metropolitane, che strette dal patto di stabilità, rischiano un avvio dei lavori quanto meno difficile.

Nella giornata di ieri però, è stato il consiglio regionale della Lombardia a provare a metterci una pezza, con la presentazione di ordine del giorno, dove si richiede alla Giunta Maroni di pressare il Governo per avere maggiore autonomia nella gestione delle risorse lombarde e quindi nella riorganizzazione delle province e della Città Metropolitana.

“Attraverso il documento approvato dall’Aula – spiega Stefano Bruno Galli, capogruppo della Lista Maroni -, si intende esprimere solidarietà nei confronti dei dipendenti delle Province e si chiede al Governo di  evitare il trasferimento del personale. Se sommiamo i 3 mila dipendenti delle Province lombarde ai 2500 lavoratori del trasporto pubblico locale e della formazione professionale che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro per via dei tagli imposti dalla Legge di Stabilità, si raggiunge la ragguardevole cifra di 5.500 disoccupati”.

(Foto, dal blog dei lavoratori precari della provincia)

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