[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Si è chiusa un’altra giornata decisiva per la Città Metropolitana di Milano. Ieri, 22 dicembre, la conferenza dei sindaci ha dato il via libera allo statuto, già approvato dal consiglio metropolitano settimana scorsa, rendendo il documento effettivo. Dei 99 presenti, 91 hanno votato a favore con 5 voti contrari e tre astenuti, mentre è passata con 97 voti a favore una mozione presentata da Giuliano Pisapia e dal suo vice, Eugenio Comencini.
Il testo è indirizzato al Governo, affinché “vengano rimosse incertezze sul futuro occupazionale dell’attuale personale delle province”, all’interno del testo milleproroghe e che vengano assunti “i necessari provvedimenti normativi con lo scopo di impedire che le Città Metropolitane subiscano sanzioni per la violazione del Patto di Stabilità delle province”. In sostanza, si chiede al Governo che i nuovi maxi-enti non partano per la nuova corsa con il fiato già corto.
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Ma la giornata di ieri, oltre agli atti politici, ha visto protagonisti anche i lavoratori della ormai ex Provincia di Milano, che hanno occupato simbolicamente l’aula del consiglio di Palazzo Isimbardi.
I dipendenti, circa una ventina, tutti precari, hanno voluto manifestare le preoccupazioni circa il posto di lavoro pacificamente, senza interrompere il consiglio, ribadendo al Governo la necessità di avere risposte sul futuro lavorativo.