[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Mentre a Roma, nelle stanze della politica si dibatte ancora tra forze di Governo e sindacati sul Jobs Act e sui vari punti contenuti al suo interno, come l’abrogazione dell’articolo 18 e il pagamento del Tfr in busta paga, nel Nordmilano si chiude il nostro piccolo sondaggio sull’argomento.
I lettori che vi hanno preso parte hanno espresso pareri spesso contrastanti, evidenziando il fatto che in materia non vi è una visione univoca.
La prima domanda del nostro sondaggio, la più diretta, chiedeva “Siete favorevoli o contrari alla cancellazione dell’articolo 18?”
Il 42,9% degli intervistati si è detto a favore, contro il 57,1% contrario.
Abbiamo poi chiesto di scegliere fra eventuali benefici della riforma, se dovesse diventare realtà.
Il 28,6% dei partecipanti ha scelto l’opzione “maggiore flessibilità per le aziende”, il 14,3% ha invece sottolineato come elemento positivo “l’introduzione
del salario minimo orario”.
La “riduzione delle tante forme di collaborazione atipica” è stata scelta come opzione dal 28,6% dei partecipanti così come “meno disoccupazione con l’aumento dei contratti di solidarietà”.
Abbiamo poi cercato di capire il rovescio della medaglia, inquadrando quindi gli eventuali aspetti negativi.
La “maggiore facilità nei licenziamenti” è la preoccupazione del 28,6% dei partecipanti, mentre per il 57,1% il timore è di “poche tutele per i neoassunti”. Infine, il restante 14,3% ha scelto come opzione “dietro le ipotesi di maggiore formazione si favorisce il precariato”.
Infine abbiamo chiesto cosa ne pensassero dell’introduzione del pagamento del Tfr in busta paga mese dopo mese. Qui il 71,4% ha ribadito come il Trattamento di Fine Rapporto debba giungere al termine dell’esperienza lavorativa mentre solo il 28,6% preferirebbe avere più denaro in busta paga mensilmente, attingendo dal Tfr.
