Una cerimonia “sobria” sino a metà, poi la “curva” si è scatenata. La celebrazione dell’ottantesimo anniversario del 25 aprile a Cinisello Balsamo si è trasformata in una rumorosa contestazione nei confronti del Sindaco, Giacomo Ghilardi, al momento del suo discorso in via Mariani davanti alla pietra commemorativa dei Partigiani. Un intervento, quello del primo cittadino cinesellese, interrotto più volte da esponenti di alcuni partiti di sinistra e da giovani esponenti dei centri sociali. Fischi e insulti dall’inizio sino alla fine del discorso, bandiere e striscioni variegati, slogan e canti.
La cerimonia, che avrebbe potuto essere un’occasione di unità e coesione nel ricordo di coloro “che hanno lottato per la nostra libertà, per riaffermare i valori di democrazia, giustizia e pace che ci uniscono come nazione”, si è invece trasformata in un gesto divisivo per la comunità di Cinisello. La presenza delle bandiere anziché affermare le identità ha scavato solchi e rimarcato differenze. A sinistra, la presenza delle bandiere il canto di Bella Ciao (non previsti dal cerimoniale), volevano essere, evidentemente, una risposta politica alle scelte del Sindaco e del tavolo che ha deciso di assecondare l’invito alla sobrietà giunta dalla Prefettura.
25 aprile a Cinisello Balsamo: fischi e insulti, il Sindaco contestato (GALLERIA)
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