«Castellania, il paese natale di Fausto, pare messo lì da Dio per distrazione, una manciata di case, quattrocento anime in pochi muri. Chissà mai quale segreto spinge gli uomini a vivere quassù». Così scriveva Giampaolo Ormezzano, appena 24enne, non ancora assunto da Tuttosport, inviato a Castellania per i funerali di Fausto Coppi. Era il 5 gennaio 1960. “Il grande airone ha chiuso le ali”, scrisse quella livida mattina di gennaio Orio Vergani, gran maestro del giornalismo sportivo di allora.
Il 2 gennaio è una ricorrenza speciale per gli appassionati di ciclismo, ma è anche il ricordo di un personaggio iconico del Belpaese. L’anniversario della scomparsa del Campionissimo viene celebrata ogni anno nella sua Castellania, con una messa e un ricordo. È un pellegrinaggio di tifosi, amici, parenti. Qualcuno arriva sin qui in bicicletta. André Méline, francese di Briancon, amico e “cantore” delle gesta sportive di “Fostò” ha voluto riposare per l’eternità vicino alla tomba della famiglia Coppi. Pochi giorni fa, il 2 dicembre, si è spento Sergio Coppi, fratello del più noto Piero, deceduto già qualche anno fa… Entrambi cugini primi del Campionissimo e di Serse. Sergio aveva 95 anni.

Novi Ligure si appresta a celebrare l’anniversario della scomparsa di Fausto Coppi con un importante evento ospitato presso il Museo dei Campionissimi. Alle ore 16 si terrà l’omaggio al Campionissimo racchiuso nel titolo “In ricordo di Fausto”, evento organizzato dal Comune di Novi Ligure in collaborazione con il team ciclistico Overall Tre Colli. L’ospite d’onore della giornata, condotta dalla giornalista Mimma Caligaris, sarà Bruno Reverberi, figura di spicco del mondo del ciclismo, il più longevo general manager italiano di team professionistici, attualmente a capo della squadra Vf Group Bardiani – Csf Faizanè. Reverberi allestisce squadre da oltre 40 anni e ha reso mitico il ruolo del direttore sportivo valorizzando l’importanza della strategia.

Al Museo dei Campionissimi presenterà il suo ultimo libro “I miei primi 80 anni. La mia vita, il mio ciclismo”, autobiografia scritta insieme ad Angelo Costa con la prefazione di Davide Cassani, ex ciclista e commissario tecnico azzurro passato al professionismo proprio con Reverberi.
Nel volume si intrecciano aneddoti ed esperienze personali che uniscono passato, presente e futuro del ciclismo in un racconto affascinante e ricco di emozioni. Per l’occasione, l’autore parlerà anche della sua esperienza diretta con Fausto Coppi.
L’evento terminerà con la presentazione della nuova divisa, degli atleti e della stagione agonistica 2025 della Overall Tre Colli Cycling Team, sodalizio novese della categoria Internazionale Under 23 al suo 38° anno di attività.
L’omaggio di Caserta
L’amore condiviso fra Fausto Coppi e Caserta, nello scenario drammatico della Seconda Guerra del 1940/45, rivivrà un momento di particolare intensità con la celebrazione di una Messa nel ricordo della figura leggendaria del Campionissimo. Il 2 gennaio Fausto Coppi verrà ricordato, con la tradizionale Messa in memoria, a Ercole di Caserta dedicata anche ai ciclisti campani scomparsi e a Don Salvatore Gravina ex parroco di Ercole scomparso a novembre 2018. La Messa verrà officiata alle ore 10:00 da Padre Pierangelo Marchi nella Cappella privata Madonna della Libera in vicolo Michitto a Ercole di Caserta, dove a poca distanza si trova il palazzo Antonucci presso cui il caporale Angelo Fausto Coppi, dal 1° febbraio al 29 aprile del 1945, svolse le mansioni di attendente del tenente inglese della RAF Ronald Smith Towell durante il conflitto bellico. All’esterno del palazzo Antonucci, il 30 luglio 2016, a ricordo di tali significativi avvenimenti, è stata deposta una lastra marmorea che ricorda la sua permanenza a Ercole di Caserta. Inoltre, nei pressi della scuola Primaria di Ercole è stato installato il 2 gennaio 2022 un artistico monumento che rappresenta un ulteriore suggello della presenza in questo Borgo di Fausto Coppi.
Lo speciale della Rai
Anche la Rai renderà omaggio al Campionissimo. A sessantacinque anni dalla sua scomparsa, il 2 gennaio 1960, Rai Cultura ricorda l’uomo e il campione proponendone il ritratto in “Italiani”, in onda giovedì 2 gennaio alle 12.00 su Rai Storia. Lo Speciale ne ripercorre la vita, intrecciando vicende storiche e racconto biografico, anche nelle pagine meno conosciute e con alcuni aneddoti, tra i quali il suo avventuroso ritorno a casa nel 1945.
Chiedimi chi era Fausto Coppi
Coppi nasce a Castellania, Alessandria, il 15 settembre 1919: giovane garzone, a quindici anni compra la sua prima bicicletta. Diventa campione giovanissimo. A soli vent’anni, infatti, vince il suo primo Giro d’Italia: è il 9 giugno 1940, il giorno prima dell’entrata in guerra dell’Italia. Coppi viene arruolato e trasferito in Africa: fatto prigioniero dagli Inglesi, trascorre quasi due anni in campi di prigionia. Riesce a rientrare in Italia, a Napoli, solo alla fine del 1944. Appena finita la guerra, parte in bicicletta da Caserta, verso casa: percorre oltre 800 km fino a raggiungere la sua Castellania. Nel 1946, in un Paese distrutto, riparte il Giro d’Italia: comincia allora la mitica rivalità con Gino Bartali. Nel 1949 la consacrazione: Coppi è il primo ciclista ad aggiudicarsi Giro e Tour de France nello stesso anno ed è ormai per tutti il “Campionissimo”. Collezionerà tante vittorie nelle classiche, nelle corse a tappe e il titolo di Campione del mondo su strada a Lugano. Importanti i primi anni ’50 anche nella sua vita privata: a 28 anni muore l’amato fratello Serse, anche lui ciclista, durante una gara. Si separa dalla moglie, con cui aveva avuto una figlia, e inizia una relazione con Giulia Occhini, la “dama bianca”. Il fatto suscita grande scandalo e problemi giudiziari. Dalla loro unione, nel 1955, nasce il figlio Faustino. A fine 1959 Coppi viene invitato a partecipare a una gara in Africa. Qui contrae la malaria. Torna in Italia, ma la malattia, non diagnosticata, lo porta rapidamente alla morte il 2 gennaio 1960, a soli 40 anni.
Angelo De Lorenzi