Sab. 07 Dic. 2024
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Cima Pantani sul Mortirolo

Il passo del Mortirolo si chiamerà anche Cima Pantani, in omaggio al ciclista italiano che ha infiammato il cuore di tanti appassionati, ma che ha saputo far breccia in tante persone, anche lontani dalla passione per la bici. Ora è ufficiale.

I sindaci dei comuni di Mazzo di Valtellina e di Monno, le due località da dove partono le salite al Mortirolo dal versante valtellinese e da quello bresciano, hanno infatti completato l’iter necessario per intitolare il passo al Pirata, il corridore che ha lasciato un segno indelebile non solo nella storia sportiva del nostro Paese. La leggenda di Marco Pantani non morirà mai, destinata a persistere anche dopo la tragica notte di 20 anni fa quando fu trovato morto in una camera di un residence di Rimini, in circostanze oscure e ancora da chiarire.

Pantani amava la fatica

Marco il corridore, Marco l’uomo con i suoi slanci e le sue debolezze e fragilità.  La consacrazione di Pantani si ebbe proprio sul Mortirolo, una delle salite più difficili, al Giro d’Italia 1994, quando il corridore romagnolo sparigliò le carte e si mise in luce andando a vincere la Merano–Aprica, tappa della “corsa rosa” poi vinta da Berzin.

L’idea di intitolare il Mortirolo a Pantani venne in mente a Lorenzo Tomasi, uomo di sport valtellinese, che ha poi coinvolto, in primis, la mamma del corridore, Tonina e, una volta avuto l’autorizzazione, i sindaci di Mazzo di Valtellina e di Monno.

Il legame fra Pantani e la salita del Mortirolo è stato sempre molto stretto, intimo. I tornanti secchi dell’ascesa portano infatti a immaginare un ciclismo consacrato alla pura sofferenza, qual era quella del Pirata. Al tornante numero 11 della salita dal versante valtellinese c’è, del resto, proprio un monumento dedicato a Marco.

Angelo De Lorenzi

“Vi racconto Marco Pantani, il migliore”

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