Il Beato Carlo Acutis sarà canonizzato durante il Giubileo degli adolescenti che si svolgerà dal 25 al 27 aprile 2025. A darne l’annuncio Papa Francesco nel corso dell’Udienza Generale di quest’oggi, mercoledì 20 novembre. La Santa Messa sarà presieduta dal Pontefice domenica 27 aprile alle ore 10:30 in piazza San Pietro a Roma.
Acutis, il “patrono di Internet”
Carlo Acutis, scomparso nel 2006 a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante, è considerato “Patrono di Internet” per la passione per l’informatica che aveva coltivato son da bambino. Cresciuto a Milano dove frequentava l’istituto gesuita Leone XIII si è sempre distinto per una fede profondamente radicata che testimoniava nella sua quotidianità, dal rapporto con lo studio, gli amici, la famiglia e il pallone, fino al prendersi cura degli ultimi nonostante la giovanissima età. La mamma Antonia lo ha descritto come un “ragazzo normale che ha aperto il suo cuore a Cristo. E ha reso santa la sua normalità”. Catechista nella sua parrocchia, Acutis ha sempre ripetuto che “l’Eucarestia è la mia autostrada per il cielo”. Una fede certa che si è fatta ancora più forte nella prova della malattia che lo ha sottratto prematuramente all’affetto dei suoi cari.
Nel luglio 2018 Papa Francesco aveva dato il via libera alla promulgazione del decreto con cui Acutis veniva dichiarato Venerabile e due anni dopo, il 10 ottobre 2020 Carlo è stato beatificato ad Assisi, dove le sue spoglie mortali riposano nel Santuario della Spogliazione. È stata ritenuta miracolosa la guarigione di Valeria, studentessa originaria del Costa Rica. La giovane si trovava a Firenze per motivi di studio ed una sera del luglio 2022 ebbe un incidente in sella alla sua bicicletta a seguito del quale fu operata per un gravissimo trauma cranico che per i medici molto probabilmente non le avrebbe dato scampo. La madre della giovane aveva invocato l’intercessione di Carlo Acutis recandosi personalmente sulla sua tomba ad Assisi e proprio lo stesso giorno dall’ospedale Careggi di Firenze dove era ricoverata l’arrivo della notizia più inaspettata: Valeria aveva ripreso a respirare autonomamente, seguita poi da una rapida – e scientificamente inspiegabile – regressione del quadro clinico iniziale.