Oggi il Museo del Ghisallo di Magreglio (Como) ha vissuto una giornata storica, con la visita del direttore del Tour de France, Christian Prudhomme.
Il direttore della Grande Boucle è arrivato appositamente dalla Francia, a poche settimane dalla grande partenza del Tour in Italia, liberandosi dagli impegni di un’agenda che immaginiamo super affollata. L’incontro si è svolto presso la sala Conferenze del Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo davanti a una platea di 80 persone, proprio davanti alla Mostra Ghisallo In Giallo che racconta la storia e l’epopea del Giro di Francia, inaugurata lo scorso 20 aprile (fino a settembre).
Prudhomme: “Qui al Ghisallo si respira il cuore del ciclismo”
“Mi credete -ha detto Prudhomme – se vi dico che ho finito i sorrisi per questo museo? Per la mostra, per il santuario, per Magreglio? Per questo amore per la storia del ciclismo fatta prima di tutto da grandi campioni italiani. Qui si respira il cuore del ciclismo e si capisce bene che questo è il frutto di un grande lavoro di squadra: amici, organizzatori, giornalisti, campioni, famiglie di campioni, collezionisti e istituzioni: mi sono trovato di fronte una platea appassionata che testimonia il valore di tutto questo, della storia e di quello che stiamo facendo. Anche della nostra storia contemporanea: con il Tour de France che parte in Italia, dove si realizza il mio sogno personale e anche quello di Davide Cassani”.
È scattato così idealmente il conto alla rovescia per il Tour in Italia, in un luogo che rappresenta storia e futuro del ciclismo. Scatta proprio dal Museo del Ghisallo con il direttore della Grande Boucle ( terzo grande evento sportivo a livello internazionale) accolto da una platea selezionata di intenditori raffinati, ma allo stesso tempo popolare perché l’incontro non era a porte chiuse. Così è capitato a un gruppo di cicliste increduli provenienti dal Minnesota di incrociare, per caso, il patron del Tour. Allo stesso tempo Prudhomme si è intrattenuto amabilmente con le persone incontrate questa mattina all’incontro e ci ha anche permesso di lasciarsi fotografare con la copertina dell’ultimo numero numero di In punta di sellino, dedicato al Giro d’Italia 2024.
“Il Tour non poteva non partire dall’Italia”
“Rimasi colpito – ha proseguito Prudhomme nell’incontro di questa mattina – dal livello qualitativo del mondiale in Emilia Romagna nel 2020, colpito dal successo e dalla bravura degli organizzatori capaci di mettere in scena un mondiale di altissimo livello in epoca di Pandemia, il mondiale di Imola. E poi, diciamolo, vinse anche un francese, un certo Julian Alaphilippe (la battuta è, sorridendo, ndr). Così, mi dissi, non è possibile che il Tour sia partito all’estero un po’ ovunque tranne che dall’Italia”.
“Ed ecco che è stato realizzato il sogno, un atto dovuto ad un Paese così importante per il ciclismo e la sua storia come questo. Girando nel Santuario e poi perdendosi nel grande Museo e nella mostra, dedicata al Tour de France, mi sono reso conto che è così bello che non finiresti mai di soffermarti su un cimelio, una bicicletta di Merckx o di Bartali o su una maglia gialla di Coppi, di Magni, di Pantani. Bravi a tutti e grazie per avermi ospitato qui”.
“Un grande onore per noi avere il direttore del Tour, oggi, qui, ringrazio tutti per questo omaggio che testimonia il valore internazionale del nostro museo, che è la casa dei ciclisti, di tutti i ciclisti del mondo”, ha detto Antonio Molteni presidente della Fondazione Museo del Ghisallo.
All’incontro hanno preso parte, fra gli altri, Elisabetta Nencini e Marina Coppi, figlie dei mitici campioni Gastone e Fausto. A sorpresa è arrivato anche il campione Gianni Motta che ha posato con una maglia di lana “Molteni” fra le mani. In rappresentanza dei Musei del Ciclismo e delle collezioni private, Roberto Livraghi direttore del Museo Alessandria Città delle Biciclette, Giancarlo Pietra e Giorgio Cimurri, Marc André Elsig, che ha emozionato tutti portando un cappello di spugna originale di Fausto Coppi, fra gli organizzatori Renzo Oldani, presidente Tre Valli Varesine, Gianni Torriani figlio di patron Vincenzo, fra i tecnici Roberto Damiani e Gianluigi Stanga.
Beppe Conti, giornalista, scrittore e storico di Raisport ha emozionato tutti con il racconto dell’epopea del Tour de France fra i cimeli, le immagini, la storia, della mostra Ghisallo in Giallo: tutto il racconto del Giro di Francia in un allestimento di successo a poco più di un mese dalla sua inaugurazione.