Sab. 21 Giu. 2025
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Mountain Bike, attesa per la prova di Martina Berta in Val di Sole

Seconda nel 2023, la Campionessa d’Italia è pronta per un nuovo appuntamento con le WHOOP UCI Mountain Bike World Series a Daolasa di Commezzadura (14-16 giugno) a sei settimane dai Giochi Olimpici di Parigi

La campionessa d’Italia punta a ripetere la prestazione dello scorso anno in Val di Sole. Il 2 luglio 2023, giornata conclusiva dell’ultima edizione delle UCI Mountain Bike World
Series in Val di Sole, l’atleta di La Salle riuscì a cogliere il suo miglior risultato nel circuito chiudendo al secondo posto alle spalle di Puck Pieterse.

A quasi un anno di distanza da quel giorno, la Campionessa d’Italia tornerà ad affacciarsi sul campo gara di Daolasa di Commezzadura, in Trentino, per affrontare venerdì 14 giugno lo Short Track e domenica 16 il Cross Country delle WHOOP UCI Mountain Bike World Series
in Val di Sole. In questo momento la favorita della gara in Val di Sole è però Pauline Ferrand Prevot che è sorretta da una condizione incredibile.

Martina Berta sfida la francese Ferrand Prevot

La valdostana è reduce dalla ricognizione sul tracciato Olimpico di Parigi 2024, per certi versi con caratteristiche agli antipodi rispetto a quello della Val di Sole, ma che presenta anche un elemento in comune.

“Sono due prove molto diverse. Il tracciato Olimpico è artificiale e si adatta a corridori potenti, bisogna saper spingere lunghi rapporti, mentre per primeggiare in quello della Val di Sole serve tecnica. È necessario essere dei rider completi per trovare
il compromesso tra sezioni molto diverse. L’unico passaggio dove è possibile trovare delle somiglianze è quello sul percorso di four-cross del circuito della Val di Sole, peraltro sempre molto divertente da affrontare”.

Martina Berta
Martina Berta. Credits: Daniele Molineris)

“In generale, se devo essere sincera”, ha proseguito Martina Berta – “fino allo scorso anno non credevo che Val di Sole fosse adatta alle mie caratteristiche nonostante il percorso mi piacesse e divertisse tanto. Poi vedendo come è andata, mi sono ovviamente ricreduta”.

“E’ una pista che non lascia respiro, che richiede doti in salita ma la tecnica giusta per affrontare le discese. È questa la parte più difficile, perché al termine di uno sforzo così intenso bisogna comunque trovare il modo di recuperare energie e allo stesso tempo impostare le traiettorie migliori. Fare la differenza in discesa è piuttosto complicato: io cerco sempre di scendere forte ma allo stesso tempo di lasciarmi sempre un leggero margine perché chiaramente gli errori si pagano. Lo scorso anno sono riuscita a mettere insieme tutto e per questo me la sono giocata con le migliori”.

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