È destinata a far discutere la proposta del primo cittadino milanese, Beppe Sala, che prevede di chiudere al traffico privato il centro di Milano entro i primi sei mesi del 2024. Si partirà con una porzione del centro storico, il Quadrilatero della moda, compreso corso Matteotti, via Case Rotte e Manzoni, per poi gradualmente estendere il divieto anche ad altre zone del capoluogo lombardo.
Una decisione che il sindaco milanese ha già condiviso con gli esponenti delle case di moda dell’area interessata raccogliendo consensi e addirittura suggerimenti ancora più stringenti come la proposta di pedonalizzazione della zona (peraltro non esclusa per il futuro da Sala). Sebbene non ci sia già una data certa per l’entrata in vigore del provvedimento – ma solo perché sono in corso le necessarie verifiche di viabilità alternativa -, la strada è tracciata nel solco di esperienze già in atto nelle grandi città internazionali.
Nemmeno il tempo di rilasciare la dichiarazione che sono piovute critiche da più fronti. Su tutte le furie il sindaco sestese Roberto Di Stefano che ritiene il provvedimento “un’assurdità”, pensando alle ripercussioni non solo per i cittadini di Milano ma anche per i numerosi lavoratori dell’hinterland che ogni giorno fanno i pendolari: “Dopo Area B ed Area C, ora Sala lancia l’idea di una Milano in cui dal 2024 nessun’automobile possa più circolare – premette -. Rimango esterrefatto oltretutto, che questa scelta venga annunciata così a cuor leggero, nonostante la mobilità pubblica progressivamente sia diventata sempre più costosa, con un aumento dei ticket ATM del 120% in appena 5 anni e sempre più inefficiente, con il numero di corse di metro e autobus che si riduce sempre di più”.
“A testimoniare il menefreghismo di Palazzo Marino è sotto gli occhi di tutti il totale disinteresse per l’avanzamento dei lavori per il prolungamento della M1, che doveva essere pronta per Expo 2012 ed è tutt’ora ferma – aggiunge -. Non è corretto amministrare un territorio come quello di Milano attraverso azioni unilaterali. Siamo di fronte all’ennesimo schiaffo in faccia da parte del sindaco Sala nei confronti dei cittadini dell’Area Metropolitana di Milano”.