Gio. 25 Apr. 2024
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Cliniche Dentix: ora i clienti hanno il “dente” avvelenato

[textmarker color=”E63631″] NORDMILANO -[/textmarker]Sono ormai all’ordine del giorno le notizie di notissime catene di cure odontoiatrica che finiscono al centro di vicende dai toni quantomeno nebulosi.
Dentix Spagna, casa madre della famosa catena, ha fatto richiesta in tribunale di istanza pre-fallimentare ed è ormai un dato di fatto il fallimento di Dentix Italia, presente nel nostro Paese con ben 57 studi dentistici, dislocati su tutto il territorio italiano, presente in ben 12 regioni. Di questi, nella nostra zona, 4 a Milano, uno a Cinisello Balsamo e un altro a Monza.

A seguito del periodo di lockdown, dovuto all’emergenza per la pandemia di coronavirus, gli studi del gruppo sono rimasti chiusi e non hanno più riaperto. Inutili tutti i tentativi dei pazienti di cercare di mettersi in contatto con le strutture, i telefoni risultavano inattivi, oppure suonavano a vuoto.

Il 21 maggio, in un comunicato ufficiale, Dentix scriveva: “Nella prima fase di lockdown abbiamo garantito solo i trattamenti ‘urgenti’ e ‘non differibili’, successivamente abbiamo deciso di chiudere ogni centro, nell’attesa di poter adempiere al nuovo protocollo e implementare tutte le misure tecniche-organizzative richieste”.
Ribadendo: “Attualmente, Dentix è a lavoro con tutti i propri effettivi per riorganizzare gli ambulatori in linea con il protocollo adottato e le nuove disposizioni e sta provvedendo all’approvvigionamento di tutti i DPI necessari, al fine di garantire elevati standard di sicurezza sia per i pazienti che per il personale”.
A poca distanza dal fallimento di un’altra notissima catena, il copione risulta sempre lo stesso: cure che procedono lente e con continui rinvii, errori evidentemente grossolani, protesi che si allentano, contribuendo al dilungarsi dei tempi necessari alla conclusione delle cure.

I sospetti, derivanti anche da alcune testimonianze, arrivano addirittura ad alimentare forti dubbi sul fatto che i pazienti siano indotti a sottoporsi a interventi sanitari non necessari e non appropriati.

L’iter segue sempre lo stesso copione: i pazienti vengono indotti ad accendere un finanziamento per affrontare le cure odontoiatriche necessarie. Le aziende incassano subito l’intero ammontare della prestazione e il consumatore si vede costretto a riconoscere, inoltre, gli interessi da riconoscere alla finanziaria.

Moltissime le denunce dei pazienti che hanno invaso il web, Facebook in particolare, con la nascita spontanea di gruppi che hanno intenzione di portare avanti un’azione comune contro il gruppo.

I commenti dei pazienti lasciano davvero basiti:

“Ho sottoscritto un finanziamento di 5.800 euro, a febbraio mi hanno estratto i denti. Il 22 maggio avevo appuntamento per gli impianti. Non possono neanche mangiare, sono in una situazione a dir poco disastrosa“ racconta un paziente di Imperia.

“8 mila euro di finanziamento e solo appena iniziati i lavori. Aiutatemi a capire come devo muovermi. Si sono dissolti nel nulla”. “Sembra siano tutti spariti. Avevamo un appuntamento ma quando siamo andati era chiuso. Il peggio è che avendo accesso un prestito con una finanziaria stiamo pagando senza neppur aver fatto il lavoro e rischiamo di dover pagare l’intero ammontare per niente”.

Proseguendo: “Finanziamento di 5000 euro. Tre impianti in sospeso. Ho letto che a una persona stanno uscendo le viti dalle gengive, anche a me”. “Io 5 mila euro in contanti, più il finanziamento di una grossa cifra per rifarmi arcata superiore e inferiore spero si riesca a risolvere se no sono senza denti”. “Io non ho acceso un finanziamento, ho versato anticipatamente 3mila euro su 5500 e mi ritrovo con due denti in meno e un provvisorio traballante”.

Il sentore è che questa sia solo la punta di un iceberg, pronto a creare parecchio scalpore.
Vi terremo informati su tutti gli sviluppi del caso.
Ovviamente, siamo aperti e disponibili a ogni replica e chiarimento.

 

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