Mer. 01 Mag. 2024
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Indagini (mai concluse) sul Seveso, il terzo fiume più inquinato d’Europa

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Un fatto per lungo tempo denunciato da tanti residenti e non solo: il tasso di inquinamento del fiume che bagna il Nordmilano è alle stelle. Per la precisione, il Seveso è il terzo fiume più inquinato d’Europa.

Che la pulizia – denuncia l’Associazione Amici Parco Nord, da anni impegnata in questa battaglia – delle acque del Seveso sia necessaria e urgente e che faciliterebbe comunque la risoluzione del problema delle esondazioni del Seveso, ormai lo dicono in tanti, anche se poi nessuno fa niente. Lo dice l’assessore Granelli, che da tempo, da anni, si è impegnato a predisporre accanto al Piano Aipo delle Vasche, un Piano parallelo dell’Invarianza idraulica e della pulizia del Seveso; lo dicono i Sindaci e lo ripete pure la Regione e il suo braccio esecutivo, Aipo appunto”. 

L’esito delle indagini avviate dalla Magistratura milanese tre anni fa era previsto per fine 2016. Conclusione che però non vede ancora la luce. “Mandiamo dunque una lettera al sostituto procuratore della Repubblica che segue l’inchiesta contro gli scarichi abusivi (1420 su 1500 accertati e localizzati) perché infine siano individuate le responsabilità e soprattutto sia rimossa l’inerzia assoluta delle autorità che dovrebbero intervenire a protezione del fiume, ma che di fatto, invece, coprono uno stato di perdurante e completa illegalità“.

Nella lettera, firmata da centinaia di persone residenti prevalentemente nel comune di Bresso ma non soltanto, si legge quanto segue: “Ormai da più di due anni è pendente presso i suoi uffici l’indagine, meritoriamente promossa dalla Procura di Milano a seguito della disastrosa esondazione del Seveso del luglio 2014, intesa ad accertare le responsabilità dei massimi rappresentanti – al tempo in cui sono accaduti i fatti – di alcune importanti istituzioni lombarde, tra cui la stessa Regione Lombardia, nella persona del presidente Roberto Formigoni, e il Comune di Milano, in quella del sindaco Giuliano Pisapia. Nel corso di questa inchiesta, per iniziativa della Procura, sono stati accertati oltre millequattrocento – su 1.500 complessivi – scarichi abusivi: la più flagrante e macroscopica violazione della legge. Reati compiuti nel corso dei decenni e sempre impuniti, che hanno contribuito a rendere il fiume Seveso il terzo fiume più inquinato d’Europa. Da alcuni contatti avuti circa un anno fa dall’Associazione Amici Parco Nord con suoi collaboratori direttamente impegnati nell’inchiesta, abbiamo appreso che l’indagine preliminare avrebbe dovuto chiudersi entro la fine del 2016, per dare finalmente corso alla fase dibattimentale e quindi al giudizio. Nel corso di questi due anni, dacché è stata avviata l’azione penale, nulla è stato fatto per risolvere e neppure per limitare lo stato di totale illegalità imperante. Non solo, ma proprio queste acque liberamente e impunemente inquinate, si vogliono, attuando un progetto regionale, invasare in alcune grandi vasche di laminazione. Tra queste, una in particolare solleva la nostra viva preoccupazione: è quella che dovrebbe essere costruita all’interno del Parco Nord, a ridosso di un grosso quartiere di Bresso, a poche decine di metri da quasi mille abitazioni e da strutture pubbliche sensibili, quali scuole materne ed elementari. Ci permettiamo, Signora Giudice, di sollecitare la conclusione dell’inchiesta che lei sta conducendo. Così speriamo siano presto accertate le responsabilità del disastro ambientale su cui lei indaga, ma siano anche finalmente compiuti, da parte delle istituzioni preposte, gli interventi per la bonifica delle acque del Seveso e le azioni di vigilanza necessarie, a difesa delle popolose comunità di persone che accanto a questo fiume hanno la (s)fortuna di vivere“.

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