Gio. 10 Ott. 2024
HomeInterventiSesto nel Cuore: “Non accettiamo false accuse”

Sesto nel Cuore: “Non accettiamo false accuse”

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Continua a essere caldo il clima nella politica sestese. Dopo gli attacchi del Partito Democratico alle forze di opposizione arriva puntuale la replica di Sesto nel Cuore, che parla di “false accuse e toni di basso livello”.

Leggi anche: “Sentinelle e rigurgiti tardo leghisti”, il Pd di Sesto attacca le opposizioni

Ecco l’intervento di Sesto nel Cuore:

Nei giorni scorsi diversi gruppi della Sinistra che governa Sesto San Giovanni hanno pubblicato una serie di comunicati stampa fotocopia per attaccare, con toni di bassissimo livello e che si rifanno a un ideologismo del secolo scorso, il lavoro svolto in consiglio comunale dalla Lista Civica Sesto nel Cuore.

Un mucchio di falsità, un’accozzaglia di concetti copiati e incollati senza nemmeno comprenderli. Tante informazioni non verificate. Insomma uno specchio desolante per chi avrebbe la responsabilità di governare la nostra Sesto San Giovanni, e invece continua a utilizzare le istituzioni e la città per fare solamente i fatti suoi e professare le sue idee.

Avevamo deciso di non rispondere alle provocazioni perché chi governa e non è in grado di risolvere i tanti problemi di Sesto San Giovanni, svela da solo le sue lacune e le sue incapacità.

Poi abbiamo ricevuto anche un Comunicato Stampa del segretario cittadino del Partito Democratico Marco Esposito che, facendo il solito copia incolla, ha messo la firma del più grande partito cittadino (quello che rappresenta anche il sindaco) su messaggi falsi e non verificati. Insomma, sconfortante…

Il tema è quello della lotta al bullismo e all’omofobia, per i quali la Lista Civica Sesto nel Cuore ha chiesto chiarimenti alla Giunta ed ha raccomandato che gli incontri svolti nelle scuole e con i bambini siano condotti da relatori qualificati e aperti ad una cultura davvero libera ed equilibrata. Troppo spesso, infatti viene utilizzata la “teoria di genere”, per promuovere una discriminazione al contrario verso principi quali la famiglia tradizionale.

E’ stata la presentazione al consiglio comunale di un Ordine del Giorno che chiedeva di “utilizzare i fondi pubblici (si rammenta agli autori dei comunicati trattasi di soldi di tutti!) esclusivamente per progetti che contrastino il bullismo e l’omofobia che siano rispettosi di tutti e che analizzino la situazione partendo dai valori familiari basati sul matrimonio eterosessuale”; inoltre si chiedeva che “a questi incontri, promossi e sostenuti con il contributo pubblico, sia dato spazio, attraverso relatori qualificati, al confronto civile tra le diverse posizioni ugualmente valide per storia e cultura”.

Questo ha scatenato reazioni folli e curiosamente esasperate. Sapevamo di toccare un nervo scoperto. Non sapevamo che avremmo toccato un evidente centro di interessi della Sinistra che va oltre la Cultura e l’educazione.

La reazione è stata un’accozzaglia di accuse false alle quali rispondiamo punto per punto perché i cittadini possano comprendere la verità:

Se è vero, come sostengono i consiglieri comunali di Sinistra e Pd, che il Comune non ha chiesto soldi per organizzare queste iniziative, perché nella Commissione del 20 novembre scorso, presenti i Consiglieri della Lista Civica Sesto Nel Cuore, l’Assessore Montrasio, al minuto 29,56 della registrazione ha illustrato i costi, inseriti a bilancio, per una serie di iniziative?; tra queste ha abbinato la spesa di € 10.000,00 (diecimilaueuro) al convegno tenuto nelle settimane precedenti con il titolo “Così sono se mi pare!” (esattamente al munito 30,25 della registrazione ascoltabile sul portale del Comune).

Se è vero, come sostengono questi consiglieri di Pd e della Sinistra, che queste iniziative sono di grande valore educativo e devono sfuggire da stereotipi e pregiudizi, allora perché si profondono in inutili critiche e insulti quando si chiede semplicemente di svolgerle con personale docente qualificato e nel rispetto di tutte le culture.

Infine è deplorevole e incomprensibile per una persona come il segretario del Pd di Sesto San Giovanni che aspira a guidare un partito (e magari in futuro a fare l’amministratore pubblico) mescolare e confondere gli argomenti e le competenze politiche. Ha accusato la Lista Civica Sesto nel Cuore di aver criticato una iniziativa di educazione alimentare del Lilt Lega Italiana Lotta ai tumori), della quale noi della lista civica non abbiamo mai parlato. Ed anzi reputiamo un’esperienza positiva che va ripetuta e ampliata.

Questi partiti e questi signori stanno tentando di creare un caso politico, fondato sulla loro ignoranza e sul loro pregiudizio. Senza nemmeno rendersi conto che con le loro modalità politiche e culturali stanno promuovendo una inedita formula di discriminazione al contrario. L’idea diffusa, attraverso concetti fotocopiati con il copia e incolla, è quella che non ci sia posto per parlare di famiglia negli incontri con i ragazzi. Loro sono i primi a promuovere un principio secondo il quale se si parla di omofobia non si possa parlare di famiglia naturale. Che strano principio!!! Ricordiamo loro che la famiglia è il primo concreto avamposto per l’educazione dei giovani.

Al segretario del Partito Democratico Marco Esposito raccomandiamo di seguire con maggiore attenzione i lavori del consiglio comunale e delle commissioni. Per un segretario di partito che appena due settimane fa si era espresso pubblicamente in favore del dialogo con tutte le realtà della città e per un grande Partito Democratico aperto a tutti, finire per rendersi complice di una vicenda di pregiudizi ideologici è poco edificante. La sua capacità di dialogo e la sua apertura, si sono infranti tra pregiudizi e bugie che le sono stati instillati sottilmente dall’ala più densa di pregiudizi e bieche ideologie non certo democratiche.

Proprio quando professava l’ambizione di una “grande tenda” dei moderati di stile Renziano, la parte più “sinistra” del suo partito l’ha ritrascinata con l’inganno nel buio e nel grigiore di un partito piccolo, chiuso e denso di pregiudizi, costringendola a sottoscrivere falsità e inesattezze. Ciò non le fa onore. Ma soprattutto non aiuta la città che da troppi anni è prigioniera di questi personaggi, difensori dei disservizi delle società pubbliche che hanno sprecato milioni di euro dei cittadini, che contribuiscono al degrado della città e che impediscono il corretto funzionamento di servizi importanti. Un esempio per tutti l’impiantistica sportiva, trascinata nel degrado più totale da una desolante incapacità, o forse da altro.

Gianpaolo Caponi                              Angela Tittaferrante                                      Marco Lanzoni

(Capogruppo)

ARTICOLI CORRELATI