[textmarker color=”E63631″]BRESSO [/textmarker]- Mentre si aspettano i risultati dei prelievi eseguiti nelle abitazioni private, l’ipotesi emersa in conferenza stampa per bocca del sindaco Vecchiarelli è stata ripresa anche dall’assessore regionale alla sanità. Anche secondo Mantovani, è possibile che a provocare la presenza del batterio legionella a Bresso siano stati i lavori eseguiti durante l’estate.
“Pur ancora in assenza di una prova documentale, la principale ipotesi patogenetica è legata ai lavori estivi sul tratto dell’acquedotto che attraversa il centro di Bresso” ha detto l’assessore regionale.
Questa rimane dunque la spiegazione al momento più plausibile dei sei casi di legionellosi, di cui uno fatale, che hanno preoccupato la città. Sei casi che si sono verificati in soli 20 giorni, quando negli ultimi 5 anni a Bresso se ne erano registrati 4.
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Nei giorni scorsi un ingegnere della società BioH aveva spiegato che nelle reti idriche è presente un sedimento che nasconde la legionella, ma in caso di anomalie alla rete come quelle causate dai lavori, è possibile che il batterio si liberi.
Intanto, da lunedì mattina, si è deciso di riaprire i tre pozzi cittadini e di tornare ad utilizzare l’acqua di Bresso per la rete pubblica. Per diversi giorni, infatti, a livello preventivo, l’acqua era stata fatta arrivare dai comuni limitrofi. Ma le analisi effettuate dall’Asl hanno scongiurato un contagio alla rete idrica: sia i pozzi che le fontane sono risultati negativi al batterio.
