[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Si chiama “Declinazione grafica del nome Campari”. Realizzato nel 1964 per il debutto della prima metropolitana milanese, “la rossa”, dall’artista e designer Bruno Munari, da lunedì 28 luglio fino al 27 agosto sarà esposto in Galleria a Milano. Proprio in quel “Camparino” di piazza Duomo che da 99 anni è l’emblema del rito dell’aperitivo.
Il manifesto, in mostra permanente al museo MoMA di New York e conservato in diverso formato anche alla Galleria Campari di viale Gramsci a Sesto, sarà ora a disposizione di passanti e turisti in pien0 centro. E se la gola rimarrà a secco, data la chiusura estiva dello storico bar in Duomo, in tantissimi potranno vedere questa icona della modernità, pensata dall’autore per essere letta anche in movimento, persino da un treno in corsa o da un vagone della metropolitana.
La mostra vuole anche ricordare ai milanesi e ai turisti che a Sesto, accanto al quartier generale Campari, c’è uno spazio espositivo permanente inaugurato nel 2010 per celebrare i 150 anni del marchio. Ancora poco conosciuta, la Galleria Campari è una piccola perla sestese. Permette di ripercorrere la storia del Campari anche nel suo più tipico aspetto artistico: quello legato alle pubblicità. Dai grandi designer, grafici e pittori futuristi fino ai celebri fotografi e registi che firmano le réclame di oggi.
Un filo rosso legherà in questi giorni Sesto con piazza del Duomo, dove sarà esposto il manifesto. Proprio in quel locale è avvenuta la rivoluzione del modo di bere il Campari. Dallo scantinato, nel 1915, un impianto idraulico garantiva il flusso continuo di seltz ghiacciato al bancone di mescita. L’anno prossimo, in concomitanza con Expo, il locale dove è nato il brand diventato poi grande a Sesto celebrerà il suo centenario.
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