Gio. 28 Mar. 2024
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Pesta la moglie incinta davanti alla figlia di un anno

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Non si è fatto scrupoli nemmeno davanti al pancione della compagna. Al rifiuto di lei di trasferirsi nel nord Europa in cerca di fortuna, l’ha aggredita  e picchiata, lanciandole contro un tavolino e minacciandola con un coltello.

E’ stato provvidenziale l’arrivo di tre pattuglie della polizia di stato di Sesto in via Timavo. Chiamati dalla donna, una 35enne originaria della Sierra Leone, gli agenti sono entrati nell’appartamento dove si stava consumando l’ennesima lite.

Il marito, un 33enne nigeriano, disoccupato, voleva imporle di fare i bagagli e partire per farsi una nuova vita altrove. Ma la moglie, al settimo mese di gravidanza e con una bimba di un anno, ha detto no. Con lavori occasionali è lei che mantiene la famiglia portando a casa un piccolo stipendio.

Ma l’uomo è così andato su tutte le furie, fuori controllo. Le ha tolto i documenti di identità dalla borsa, in modo che non potesse scappare. L’ha insultata e pestata, lanciandole un tavolino. Infine, il nigeriano ha preso un grosso coltello da cucina, di quelli che si usano per il pane, e gliel’ha messo alla gola, minacciandola.

Quando la polizia è entrata, ha trovato l’alloggio a soqquadro. Non era la prima volta. Quello avvenuto sabato pomeriggio poco dopo le 14 era già il quarto intervento del commissariato sestese per sedare liti tra i due coniugi sfociati in aggressioni da parte del marito.

In passato la donna si era sempre rifiutata di denunciarlo. Non questa volta, in cui il nigeriano ha passato il segno: dovrà rispondere di minacce aggravate, percosse e maltrattamento in famiglia. In più gli è stato imposto l’allontanamento dalla famiglia.

Il 33enne è stato portato in commissariato per l’identificazione e il fotosegnalamento. Domenica mattina è stato accompagnato a casa dagli agenti per ritirare vestiti ed effetti personali, per trasferirsi da un amico. La moglie invece dovrà sottoporsi in ospedale agli accertamenti del caso per controllare la gravidanza.

(foto repertorio: il commissariato di Sesto)

 

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