Ven. 26 Apr. 2024
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Sospensiva respinta: il CoRe dovrà pagare gli 8milioni di euro

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Niente da fare, il CoRe dovrà sborsare 8milioni di euro. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto la richiesta di sospensiva presentata dal Consorzio che gestisce il forno inceneritore di Sesto: il CoRe dovrà pagare la cifra all’Autorità per l’energia elettrica e il gas.

Si tratta di una restituzione, in realtà: secondo quanto stabilito dal Tar, che ha emesso la condanna in primo grado, il CoRe deve ridare indietro una parte degli incentivi percepiti nel periodo 2001-2010 per la produzione di energia elettrica.

Gli incentivi ricevuti sarebbero stati impropri. Il rimborso, previsto dal decreto Cip6/92, sarebbe stato calcolato da CoRe anche sull’energia consumata dall’impianto e non solo su quella effettivamente ceduta alla rete elettrica.

[toggles title=”Che cosa sono i Cip6″]Il sistema di incentivazione tariffaria noto come “CIP 6”, introdotto con il provvedimento del Comitato interministeriale dei prezzi n. 6/92 per incentivare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili o assimilate, negli ultimi anni è stato spesso al centro di accesi dibattiti. Il meccanismo consiste in un incentivo a favore dei produttori di energia elettrica con impianti alimentati da fonti rinnovabili o assimilate che, avvalendosi di una apposita convenzione, inizialmente cedevano all’ENEL l’energia prodotta in eccedenza ad un prezzo fisso superiore a quello di mercato. L’ENEL da parte sua recuperava la differenza di prezzo attraverso un’apposita voce di costo nella bolletta degli utenti. Con l’entrata in vigore del decreto legislativo 79/1999 (“decreto Bersani”) nei rapporti contrattuali in essere tra ENEL ed altri operatori nazionali è subentrato il Gestore dei servizi energetici (GSE) Spa, che dal 1° gennaio 2001 ritira le “eccedenze” di energia elettrica da fonti rinnovabili ed assimilate. Le criticità del sistema di incentivazione – che di fatto non è andato a sostegno in via prioritaria delle fonti rinnovabili vere e proprie in quanto ne hanno beneficiato soprattutto gli impianti utilizzanti fonti assimilate tra cui i termovalorizzatori, alimentati da rifiuti – sono state poste in rilievo in Commissione Attività produttive della Camera nel corso di audizioni tenutesi in relazione a tale sistema. (Fonte: camera.it)[/toggles]

Questo errore era stato contestato dal Consorzio, che a fronte della richiesta di restituzione dei soldi aveva fatto ricorso al Tar. Il ricorso è stato però respinto dal Tribunale amministrativo regionale. Così, il CoRe aveva chiesto almeno di sospendere il pagamento, in attesa di una discussione in merito. Ma anche la richiesta di sospensiva è stata rifiutata.

Adesso a CoRe non resta che pagare: ma lo farà con riserva. Pagherà, ma farà ricorso al giudizio di appello.

SESTO SAN GIOVANNI: MARCO LUIGI CIPRIANO, AMMINISTRATORE CORE
Marco Luigi Cipriano

“Nonostante l’esito cautelare negativo il ricorso non verrà abbandonato e il pagamento verrà effettuato con riserva. – Amministratore Unico Marco Luigi Cipriano – Inoltre non viene pregiudicata l’attività di CORE S.p.A. e il buon funzionamento dell’impianto”.

“Confermiamo – continua Cipriano – che non ci saranno ricadute economiche straordinarie alle quali i Comuni Soci siano costretti a far fronte. Auspichiamo che la sentenza di merito possa finalmente accogliere le nostre ragioni e ricordiamo che i contributi Cip6 sono stati utilizzati da Core nell’interesse pubblico, sia in termini di riduzione dei costi dell’attività di smaltimento, che in termini di riduzione della relativa tariffa per i cittadini”.

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