Mar. 30 Apr. 2024
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Cinisello Balsamo: #restiamo liberi, voci dalla piazza

[textmarker color=”E63631″] CINISELLO BALSAMO -[/textmarker] La famiglia non è un reato di opinione, restiamo liberi di educare, non imbavagliate le coscienze; sono gli slogan che campeggiavano giorni fa, portati con orgoglio, in un angolo di Cinisello Balsamo. Non un incontro di partito, questa volta “la piazza” si è mobilitata per qualcosa di diverso. E chi si immaginava si riunissero i classici quattro gatti, perlopiù spernacchiati e derisi, si è dovuto ricredere.

La manifestazione svoltasi martedì 21 luglio, in largo Don Giussani, a Cinisello Balsamo, dal titolo “#restiamo liberi, in piedi contro la legge liberticida sull’omotransfobia, ha richiamato una settantina di persone.

“Siamo stati piacevolmente sorpresi dalla risposta di coloro che hanno aderito all’iniziativa – spiega Riccardo Malavolta, capogruppo Consigliere Comunale del gruppo Noi con l’Italia a Cinisello Balsamo, fra gli organizzatori della manifestazione”.

“E’ stata l’occasione per approfondire l’argomento, suscitare un dibattito e per noi organizzatori il risultato è soddisfacente, anche perché hanno aderito all’iniziativa persone che non conoscevamo. Non sono mancate le critiche sui social – ovviamente -, qualcuno ci ha dato degli oscurantisti, ma non si è mai oltrepassato un certo limite”. ( In primo piano, a destra nella foto, Riccardo Malavolta).

“Abbiamo voluto organizzare questa manifestazione – prosegue Malavolta – perché c’è in gioco innanzitutto la libertà di espressione. Se dovesse infatti passare la legge sull’omotransfobia che porta la firma del deputato del Pd Alessandro Zan sarebbe fortemente compromessa la possibilità di esprimersi secondo i convincimenti della nostra cultura”.

In gioco – secondo gli organizzatori – sono certi termini, cari alla nostra tradizione e cultura che rischiano di essere avversati e banditi da una legge.

“Siamo stati confortati nel nostro agire – conclude Malavolta – anche dalla nota della Cei sull’argomento e dalle prese di posizione di alcuni vescovi, come quello di Pavia, monsignor Sanguineti”.

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