Il confronto storico con il Pirata è impressionante, forse indecoroso, ma doveroso. Ieri, al termine di una tappa durissima, con oltre 4.800 metri di dislivello e particolarmente calda, con il termometro spesso oltre i 30°, la maglia gialla ha impiegato 39’42” per scalare i 15,8 km al 7,9% di pendenza media dell’ultima salita, quella di Plateau de Beille che portava al traguardo.
Lo sloveno ha mantenuto una velocità media di 23,89 km/h. Sono valori mostruosi, che anche gli esperti fanno fatica a interpretare. Ma per chi ha poca dimestichezza con i numeri n’è un altro, sicuramente più clamoroso, più chiarificatore. Il record di questa salita lo aveva stabilito Marco Pantani nel Tour del 1998, quella della sua consacrazione quando nello stesso anni vinse anche il Giro d’Italia: 43’30”. Questo significa che Pogačar ha impiegato 3’48” meno del Pirata. Ieri, però, non è andato fortissimo solo la maglia gialla perché anche Vingegaard ed Evenepoel, secondo e terzo, sono riusciti a fare meglio del record precedente.
Plateau de Beille, riscritta la storia
Ne è passato di tempo dalla prestazione maiuscola di Marco Pantani: le bici sono più performanti, sono cambiati i metodi di allenamento, migliorate le strategie nutrizionali. Non c’è un dettaglio fuori posto, la preparazione è programmata sin nei minimi particolari, eppure la prestazione di Pogačar, a detta di molti, è da considerare maiuscola e una della migliori in assoluto di questo sport. Lo sloveno ci ha messo del suo, ha usato l’intelligenza di stare in scia al norvegese che si sentiva in obbligo di attaccare, la fantasia e il coraggio di rilanciare sferrando il colpo del ko. È arrivato stanco, stanchissimo, ma non sembrava stravolto.
Ieri era il 14 luglio, festa nazionale per i francesi, un giorno speciale per il Tour de France; forse Tadej ha pensato che avrebbe dovuto vincere anche per questo motivo: conquistare la tappa per un ciclista francese vale doppio, lui si è preso tutta la scena, sbaragliando storia e avversari. Oggi giornata di riposo. La maglia gialla ha avuto un pensiero per i compagni di squadra: “Cercheremo di recuperare e magari con i ragazzi ci gusteremo un caffè. Affronterò la giornata libera con un grande sorriso”.
Angelo De Lorenzi
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