Gli aumenti di Irpef e Imu pari a 2,1 milioni inserito nel bilancio 2024 stanno facendo discutere la politica a Cinisello Balsamo. Una decisione necessaria, sostiene la maggioranza, per far fronte al debito di 20 milioni scaturito dall’arbitrato per la proprietà delle reti del gas; ma ciò che la destra al governo della città definisce come “Piano Marshall per salvare la città dai macigni finanziaria ereditati dalla sinistra” il centrosinistra lo chiama fare cassa sui cittadini. Secondo le opposizioni, che hanno sottoscritto una nota comune, la giunta avrebbe deciso di aumentare le imposte locali non certo per far fronte al debito del lodo gas perché la rata del mutuo di 9,7 milioni di euro del gas nel 2024 ammonta a circa 378mila euro, molto meno dell’incasso di 2,1 milioni di euro in tasse (1,1 milioni di Irpef al massimo dell’aliquota dello 0.8% e 1 milione di Imu allo 0,6%).
“L’incremento della tassazione è destinato a proseguire nei prossimi anni: come evidenziato anche dai revisori dei conti, gli incassi da Irpef subiranno un ulteriore incremento di poco meno di 450mila euro e l’IMU di circa 150.000 euro nel 2025. Si tratta di un incremento stimato totale di ulteriori 600mila euro che ancor di più spiega la totale inopportunità dell’aumento delle aliquote quest’anno”, afferma la nota.
“Questo pesante incremento dimostra l’incapacità amministrativa del Sindaco Ghilardi e della destra che cercano di nascondere, nonostante le dichiarazioni di segno opposto, i mancati accantonamenti per l’acquisto delle reti gas nei sei anni di governo e la difficoltà di gestire i servizi comunali in modo efficiente, esponendosi inoltre in questi anni a sprechi di risorse e favorendo sempre le stesse categorie di cittadini a discapito di altre”, concludono i partiti e le liste di centrosinistra.
Di altro avviso i partiti della maggioranza: “L’incremento di alcune aliquote (Irpef e Imu) deliberate dal Consiglio Comunale ieri sera, – dichiarano in una nota – fanno parte del pacchetto di sacrifici che, necessariamente ma responsabilmente, gli attuali amministratori sono costretti a chiedere ai propri concittadini a causa di chi ha male amministrato in passato, ma col solo fine di mantenere adeguato il livello delle prestazioni di servizio fornite e pagare il debito di oltre 20 milioni di euro”. La maggioranza – come accennato – fa poi riferimento a un vero e proprio “Piano Marshall” per definire il tempo di intervento-salvataggio per ” superare le difficoltà del momento, anche con questi provvedimenti dolorosi, e di tornare a progettare il futuro di Cinisello Balsamo”. Sempre nel comunicato della maggioranza non si rinuncia alla nota polemica nei confronti degli avversari politici: “C’è una sinistra che non fa mea culpa su quanto fatto nel passato e al contempo, in maniera bieca e strumentale, continua a prendere in giro i cittadini”.
“La maggioranza di centrodestra – conclude la nota – è consapevole del ruolo gravoso che i tempi e le circostanze le assegnano in questo momento ma intende avviare un vero e proprio di rilancio che traguardi l’obiettivo di consentire alla città e al proprio governo di superare le difficoltà del momento, anche con questi provvedimenti dolorosi, e di tornare a progettare il futuro della città”.
Interviene anche Roberto Mastromatteo, Coordinatore della Civica La Nostra Città: ” dopo 30 anni di ingiustificabile silenzio e dopo aver sentito dal centrosinistra dare i numeri al lotto per cercare di spalmare le proprie responsabilità storiche ad altri, è arrivato il momento di mettere le mani in tasca ai cittadini che nel dover pagare più tasse per coprire l’irresponsabilità di chi non ha accantonato per decenni il necessario, dovranno inoltre pagare interessi su interessi, quelli del mutuo per coprire gli interessi del debito. È semplicemente scandaloso”.
“La strada intrapresa dall’amministrazione è condivisibile perché si tratta della scelta di salvaguardare innanzitutto i servizi”.
“Assodate le responsabilità – conclude Mastromatteo – , ora voltiamo pagina: da parte nostra c’è la disponibilità a contribuire per individuare soluzioni finalizzate a riportare le imposte ai valori precedenti in 2/3 anni e a non interrompere lo sviluppo del territorio”.