Tiene banco e non poteva essere diversamente il caso lodo reti gas che abbiamo anticipato domenica, almeno nei suoi tratti generale. Dopo le considerazioni del Pd locale arriva la presa di posizione del primo cittadino di Cinisello Balsamo: “È di questi giorni l’esito del Lodo arbitrale relativo alla controversia sorta tra UnaReti gas (già A2A Reti gas spa e prima AEM Distribuzione Gas e Calore spa) e il Comune di Cinisello Balsamo – spiega il sindaco Giacomo Ghiladi – in ordine alla convenzione per la concessione del servizio di distribuzione del gas, stipulata nel 1995 e durata fino al 2004. Successivamente viene effettuata una gara che, nel 2005, viene affidata ad altro gestore. Una lunga e complicata vicenda giudiziaria che ha visto impegnate per diversi anni le Amministrazioni comunali precedenti in ricorsi e controricorsi per determinare sia la proprietà che il valore degli interventi effettuati sulla rete negli anni della convenzione ma anche precedenti, già a partire dal 1970. Un iter che è dunque stato più volte sospeso, ma che ha visto la crescita continua degli interessi moratori”.
“E mentre la Corte di Cassazione nel 2008 – prosegue il sindaco – definiva la proprietà delle reti al Comune, nel 2009 si costituiva un primo Collegio arbitrale per la definizione del valore delle Reti da corrispondere al concessionario come indennizzo per la gestione e gli investimenti. Valore che il lodo ora ha stabilito in 9,9 milioni di euro, a cui si aggiungono l’iva al 10% e gli interessi moratori stabiliti dalla Cassa depositi e prestiti, per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro”.
“L’eredita della vicenda Caronte”
“A distanza di soli 4 anni dalla vicenda Caronte, che aveva portato un debito fuori bilancio di quasi 6 milioni di euro, con il lodo relativo alla gestione delle Reti del Gas ci arriva un’ulteriore pesante eredità dal passato, questa volta di molto superiore nel valore – ha dichiarato il sindaco Giacomo Ghilardi -. L’Amministrazione precedente alla nostra sosteneva di aver lasciato una città con i conti in ordine, invece, fin da subito, abbiamo dovuto confrontarci con la vicenda Caronte che ammontava a 5,5 milioni di euro, a cui si è aggiunto il debito di 2,1 milioni di euro per la sentenza relativa ai Cartelloni pubblicitari. Ora stiamo parlando di un ammontare di circa 20 milioni di euro. Una cifra astronomica, che rappresenta un quinto del Bilancio del Comune”.
“Questo inciderà, inevitabilmente, in qualche misura, sulle imposizioni locali”
“Ancora una volta riceviamo dal passato un fardello pesante da gestire, frutto di una cattiva gestione. Questo debito necessariamente dovrà essere da noi affrontato con serietà e con lucidità – spiega il sindaco -. Di fronte ad una cifra del genere qualsiasi altro Comune andrebbe in dissesto, noi al contrario lavoreremo per far fronte al problema, come già dimostrato in questi anni con senso di responsabilità. In questi giorni dobbiamo chiudere il Bilancio con la presenza di questo debito, la situazione ci costringerà a fare insieme dei sacrifici”.
Prosegue poi Ghilardi: “Stiamo ricostruendo la vicenda giudiziaria, anche se sembra acclarata la responsabilità di chi ci ha preceduto nella gestione del bene comune: le Amministrazioni di sinistra. Nello stesso tempo dobbiamo cercare delle soluzioni sia da un punto di vista tecnico che politico. Senza dubbio una cifra del genere necessariamente comprometterà alcuni investimenti. Dobbiamo essere consapevoli che questo inciderà, inevitabilmente, in qualche misura, sulle imposizioni locali, ma vogliamo rassicurare che stiamo lavorando instancabilmente, e continueremo a farlo, per limitare al massimo l’impatto sui cittadini, senza venire meno alla garanzia dei servizi per la nostra comunità, tanto più per quelli che riguardano le persone più fragili”.
