Matteo Salvini ha incontrato questa mattina di lunedì 25 settembre i vertici di Legacoop i nella sede di UniAbita di Cinisello Balsamo. Il ministro delle Infrastrutture ha visitato gli uffici della cooperativa di abitanti nata 120 anni fa, la più grande d’Italia con i suoi 18mila soci e più di 3 mila appartamenti in locazione permanente, rispondendo ad un invito da parte di Legacoop Lombardia per discutere dell’emergenza abitativa e del Piano Casa.
L’incontro è durato circa un’ora alla presenza del Presidente di Legacoop Nazionale Simone Gamberini e del vice Attilio Dadda (Presidente Lombardia), dei Presidenti nazionale e lombardo di Legacoop Abitanti, Rossana Zaccaria e Matteo Busnelli, del Presidente di UniAbita, Pierpaolo Forello
Al centro della riunione il tema dell’abitare, divenuto di grande attualità nell’ultimo periodo soprattutto per via dell’emergenza abitativa e del caro affitti a Milano e nelle altre grandi città. Secondo una ricerca effettuata da Legacoop e Nomisma, il 28,3% degli italiani ha difficoltà a sostenere i costi economici della casa mentre un milione e mezzo fatica a pagare il mutuo e sono 400 mila i nuclei in attesa di una casa popolare.
Davanti a questi numeri, i cooperatori hanno così illustrato al ministro Salvini una bozza articolata di proposte per contribuire attivamente al
A questo proposito, Gamberini ricorda come “negli ultimi dieci anni, le cooperative di abitanti aderenti a Legacoop hanno messo in campo un’offerta di locazione pari a oltre 9.600 alloggi tra nuova produzione, riassegnazioni e gestione per terzi, tra cui la gestione del 30% degli alloggi del fondo FIA. Nelle nuove produzioni, l’offerta cooperativa garantisce un’elevata sostenibilità del livello dei canoni, con un abbassamento del 20-30% rispetto ai canoni di mercato”.
“Nel Piano Casa che abbiamo in mente per realizzare interventi di alloggi sociali in una logica di limited profit e accessibilità per la domanda debole – prosegue Gamberini – sono imprescindibili il contributo della leva pubblica (20-30%); strumenti con ridotto impatto sulla finanza dello Stato; presenza di aree edificabili a basso costo, possibilmente derivanti da processi di rigenerazione urbana. Tale modello, che prevede la possibilità di attivare un fondo di rotazione virtuoso che si autoalimenta, oltre a programmi adeguati ad attrarre risorse della Banca Europea per gli Investimenti e della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa, consente la suddivisione del carico per il Pubblico in un tempo lungo e un ritorno della spesa sostenuta”.
“L’incontro odierno col ministro è un passaggio importante e attiva molte aspettative da parte del mondo cooperativo”, afferma il presidente di UniAbita, Pierpaolo Forello, che aggiunge: “Abbiamo potuto evidenziare i nostri punti di forza, le nostre competenze e la nostra capacità concreta di dare casa in un’esperienza lunga 120 anni. Il quadro normativo, che necessariamente sarà rinnovato, tenga conto delle necessità e delle proposte dei cooperatori che ogni giorno lavorano per garantire il diritto alla casa”.
Durante l’incontro il ministro Matteo Salvini si è mostrato attento alle diverse proposte avanzate e ha parlato del suo impegno personale, del dicastero da lui presieduto e dell’Esecutivo ad avviare un percorso di ascolto delle realtà cooperative e private operanti nel settore immobiliare e dell’housing sociale e raccogliere proposte, come quelle odierne, che concorrano alla creazione del nuovo “Piano Casa”.