Lun. 29 Apr. 2024
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Sesto San Giovanni, Di Stefano alza la voce contro le nuove restrizioni di Area B e Area C

“L’ennesimo schiaffo in faccia ai lavoratori che quotidianamente sono obbligati a recarsi nel capoluogo lombardo". Il primo cittadino molto polemico con Sala

L’ennesimo schiaffo in faccia ai lavoratori che quotidianamente sono obbligati a recarsi nel capoluogo lombardo. Un modo di fare cassa con i soldi dei cittadini milanesi e dell’hinterland”. Ne è convinto il sindaco sestese Roberto Di Stefano che non usa mezzi termini per commentare la stretta di Area B e l’aumento del costo di Area C disposti da Palazzo Marino.

Il riferimento è alle nuove restrizioni disposte dal Comune milanese secondo le quali i possessori di un’auto a gasolio Euro 4 e 5 o a benzina Euro 2 vedranno ridursi dal 1° ottobre gli ingressi: da 50 giornate all’anno si passerà a 25 per i residenti e a sole 5 per i non residenti riducendo drasticamente la possibilità di accesso a Milano degli automobilisti per motivi lavorativi, sanitari, scolastici.

Di Stefano polemico con Sala

Di Stefano non crede all’impronta ambientalista del provvedimento, che avrebbe più l’aspetto di un maldestro tentativo di rimpinguare le casse del Comune a scapito dei cittadini: “Queste restrizioni – continua Di Stefano – penalizzano ancora una volta anche la città metropolitana, di cui Sala spesso dimentica di essere Sindaco”. I timori riguardano soprattutto le ripercussioni di questi provvedimenti sui Comuni dell’immediato hinterland milanese: “È semplice fare gli ambientalisti scaricando smog, inquinamento e automobili sulle altre città”, aggiunge suggerendo un piano strategico che possa favorire realmente l’utilizzo dei mezzi pubblici anche attraverso prezzi scontati e con un aumento delle corse disponibili. “Cosa che invece non avviene – sottolinea – con tariffe ATM aumentate vertiginosamente, con il ticket che ha visto un aumento del 120% ed un totale disinteresse verso il prolungamento della M1, fermo da 15 anni, il cui destino è abbandonato al più totale menefreghismo della giunta milanese”. E conclude: “Non è corretto amministrare un territorio importante come quello di Milano tramite azioni unilaterali, ma da quanto dimostrato in questi anni, del destino dell’area metropolitana a Sala non interessa”.

 

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