Ven. 26 Apr. 2024
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Sesto San Giovanni, evitato lo sfratto della famiglia in via Luini

Erano più di trenta le persone presenti al picchetto in via Luini 253, questa mattina, giovedì 9 marzo, per evitare che una famiglia con una minore finisse in strada.

Questa volta oltre all’intervento del Sindacato, dei consiglieri di Sinistra Italiana e di Città in comune, dei militanti del Movimenti 5 stelle e di Rifondazione Comunista e di alcune associazioni presenti sul territorio c’è stato l’interessamento dell’Ufficio Casa dell’Amministrazione comunale.

La Prefettura ha applicato la proroga prevista nei casi di accettazione della domanda per il Fondo morosità incolpevole. Un sospiro di sollievo per la signora e la figlia, che hanno vissuto fino a ieri con il patema di trovare una nuova soluzione abitativa.

Sei mesi di proroga, tuttavia, non sono ancora la soluzione del problema.

“In città i picchetti anti sfratto e la solidarietà di molti cittadini – dichiara in una nota l’Unione Inquilini Nord Milano – hanno impedito fino ad ora che l’ondata di sfratti post pandemia si schiantasse sulla città, ma il pericolo non è scomparso”.

“Quali possono essere le soluzioni? – prosegue la nota con questo interrogativo – Nell’incontro con i sindacati casa di settimana scorsa sono uscite proposte concrete:

– Accelerazione delle pratiche di assegnazione di fronte al più di 100 alloggi pubblici assegnabili e vuoti e solo 33 pratiche esaminate nel 2022
– Puntualità e trasparenza nell’assegnazione del Fondo per la morosità incolpevole
– Informazioni sull’assegnazione degli alloggi SAT
– Predisposizione di soluzioni di emergenza per impedire che famiglie, soprattutto quelle con minori, rimangano senza soluzioni abitative
– Revisione del Piano Falck per prevedere quote significative di edilizia a canone sociale
– Interlocuzione con il mercato privato che risulta inaccessibile a chi è straniero e a chi non può dimostrare un lavoro a tempo indeterminato, un mercato privato che non ha mai preso in considerazione i contratti a canone concordato.”

“Forse una maggiore disponibilità all’ascolto da parte delle istituzioni, forse una maggiore sensibilità politica di fronte al dramma degli sfratti, forse la crescente solidarietà tra le famiglie sotto il ricatto dello sfratto, stanno creando i presupposti per una nuova fase nelle politiche abitative cittadine”.

 

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