Riaprirà venerdì prossimo l’ospedale in Fiera Milano per i pazienti Covid. La Lombardia sembra sembra essere tornata indietro nel tempo e si ritrova a fare i conti con una situazione che inizia a diventare via via sempre più preoccupante. Ricoveri spostati nel tempo (non c’è solo il Covid), posti letto “riservati” e i covid hotel. Non poteva mancare, a questo punto, anche la riapertura dell’ospedale in Fiera Milano, diventato la cartina al tornale di una situazione sempre più critica.
Su questo fronte, Regione Lombardia ha inviato la richiesta al Policlinico di Milano che coordina la struttura e che sarà presente con suo personale e con personale dell’ospedale Niguarda.
Si tratta della terza riapertura dell’ospedale in fiera dopo quella fra aprile e giugno 2020 per la prima ondata, e quella fra l’ottobre 2020 e giugno 2021.
La Lombardia chiede ampliamento posti agli ospedali
A seguito poi della rapida evoluzione del contesto epidemiologico, la Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia ha chiesto a tutte le strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate coinvolte nella gestione dell’attuale fase epidemica, una rimodulazione dell’attività di ricovero programmato e differibile, al fine di garantire la disponibilità di posti letto per pazienti affetti da Covid-19.
“Allo stesso tempo dovranno essere garantiti anche posti letto di area medica per pazienti che necessitano di ricovero in ambiente internistico, ma che risultano negativi al test molecolare Covid. Questo potrà avvenire anche con riorganizzazione e compartimentazione delle aree di degenza che garantiscano gli standard di sicurezza ed isolamento prescritti”, si legge ancora nella nota diffusa dal direttore generale del Welfare lombardo, Giovanni Pavesi.
Regione Lombardia evidenzia anche che sono a disposizione anche 381 posti nei Covid hotel, che possono accogliere i pazienti sia in dimissione dal reparto di degenza, sia direttamente dal Pronto Soccorso,
“Ogni struttura ospedaliera amplierà gradualmente la disponibilità dei posti letto Covid-19 – si legge in una nota della Dg Welfare -, considerata anche l’elevata percentuale di pazienti asintomatici, ma incidentalmente positivi al test per Covid 19 che necessitano di ricovero per altra causa”.