Ven. 20 Set. 2024
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Perché inserire pareti divisorie in ufficio

Sono elementi che possono fare la differenza, aumentando la produttività di un ambiente lavorativo

L’ambiente di lavoro del futuro è flessibile, versatile e arioso, per favorire il confronto e la collaborazione. In un periodo storico all’insegna dell’abbattimento dei muri, perciò, le pareti divisorie assumono, almeno in ufficio, un compito importante: ripartire sale riunioni, open space, zone operative, aree manageriali e di rappresentanza senza renderle anguste. Essendo considerate elemento d’arredo, oltretutto, non prevedono l’accatastamento, al contrario delle pareti in muratura e cartongesso, permettendo di risparmiare tempo e denaro.

A cosa servono le pareti divisorie?

Le pareti divisorie in ufficio possono fare la differenza tra un ambiente caotico e rumoroso e uno aperto e luminoso, ma comunque ben suddiviso e ordinato. Hanno infatti percorso molta strada da quando venivano utilizzate per creare cubiculi economici in cui isolare singoli lavoratori. Oggi, al contrario, costituiscono il compromesso ideale per dare vita a un ufficio collaborativo e condiviso e uno spazio che favorisce il benessere e la concentrazione. Ciò accade grazie alla polivalenza che le contraddistingue.

Le pareti divisorie possono essere fisse o mobili, a tutta altezza o no, facilmente montabili e smontabili, personalizzabili e possono perciò assolvere a compiti e scopi molto vari:

  • suddividono gli spazi in modo leggero ed elegante e possono essere spostate facilmente all’occorrenza;
  • possono servire per favorire la collaborazione, fungendo da base per lavagne, proiezioni o post-it;
  • diminuiscono l’inquinamento acustico, un fattore di stress tipico degli open space, soprattutto se costruite con materiali fonoassorbenti;
  • possono contribuire a fare branding, a rafforzare il marchio dell’azienda e a renderlo unico e riconoscibile ospitando il logo, i colori aziendali e grafiche di ogni genere.
  • fungono da elemento estetico altamente personalizzabile, per abbellire l’ufficio e aumentare così il benessere dei dipendenti, supportando per esempio opere d’arte o giardini verticali.

Per tutti questi motivi, c’è chi ne ha saputa riconoscere l’importanza in modo lungimirante e che oggi ne fa il proprio punto di forza. Per esempio, Divisione Ufficio, azienda di Milano che da sempre propone pareti divisorie per ufficio in materiali e forme diversi a seconda del loro scopo e della loro collocazione. A proposito, quali sono le tipologie di pareti divisorie più utilizzate?

Le tipologie di pareti divisorie per ufficio

Naturalmente non esiste una sola tipologia di pareti divisorie per ufficio, date le diverse funzionalità appena elencate. Fondendo materiali, design, tecnologie e rifiniture diversi si possono creare infiniti esempi di pareti utili a ogni scopo, a loro volta integrabili in uno stesso ufficio con altre tipologie.

Le pareti divisorie vetrate, con vetro singolo o doppio, sono le più utilizzate, anche se sono meno flessibili di altre. Le prime sono composte da una lastra formata da due cristalli inframezzati da una pellicola che rende la parete antisfondamento e acusticamente performante. Le seconde sono composte da due lastre ed entrambe sono rifinite con cornici di alluminio. Il vetro così trattato ha perciò il vantaggio di isolare acusticamente gli ambienti, aumentandone la privacy, e contemporaneamente di conservare visivamente l’idea di un open space luminoso e ampio, grazie alla trasparenza. Se il vetro è LCD, però, può addirittura trasformarsi da trasparente a opaco in pochi millesimi di secondo, isolando gli ambienti anche dal punto di vista visivo.

Esistono poi pareti divisorie con una struttura in metallo o legno che supporta due pannelli, cui è internamente collegata. Al loro interno – nell’intercapedine che si crea tra i due pannelli – possono essere inseriti materiali isolanti che le rendono acusticamente performanti, oltre che particolarmente robuste. Le pareti divisorie attrezzate, infine, sono diffuse negli uffici perché molto pratiche. Suddividono gli ambienti, ma soprattutto fungono anche da contenitori, ospitando mensole e intercapedini per archiviare oggetti e documenti utili a mantenere ordinato l’ambiente di lavoro.

 

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