Ven. 26 Apr. 2024

Lumìni di vita

Le vedo. Le osservo.

Come fossero alghe del mare ora cullate, poi scaraventate di qua e di là in balìa delle correnti. Trovano pace per un attimo: cominciano ad arrampicarsi verso il cielo, con timidezza.
Ed ecco. Di nuovo quel mare grosso le manipola, spietato.
Le candele. Fragile simbolo di resilienza. Le loro fiamme tremano all’aria, quasi come avessero freddo. Eppure, per quanto intimorite, resistono.
Sino a quando, con un soffio, decidiamo di farle scomparire.

Quanti significati addossiamo ad un ammasso di cera che avvolge un esile filo?
Persino il ricordo di un defunto. Spesso, fissando quella candela, gli dedichiamo pure una preghiera.
È sconcertante, quasi paradossale. Leghiamo qualcosa che per vivere ci ruba ossigeno, la nostra linfa vitale, a qualcuno che non vive più su questa terra.
Leghiamo ciò che ci sottrae la vita al ricordo di una vita.

Scalda il cuore sapere, o meglio, convincersi che un oggetto riesca a creare un contatto intangibile tra reale ed immaginario.
D’un tratto, un malvagio colpo d’aria si porta via tutto. Quella vivida fiamma rossa scompare.
È tutto finito? Tutto perduto? No.
Guardate il fumo, quella plumbea scia: si eleva verso il cielo. Ecco forse alleviata ogni fatica che doveva sopportare quella sottile lingua di fuoco.
Ecco che finalmente raggiunge il cielo indisturbata, seppur non nella forma prevista.
Vittoria.

Quante Fiamme si sono spente? Miriadi.
Oso pensare ai milioni di ebrei trucidati nei lager, dei quali è ricorsa la Memoria il 27 gennaio.
Erano persone, imperfette, con qualche difetto proprio come noi.
Resilienti tanto quanto noi: così attaccati alla vita da tentare di non mollare mai, resistendo al gelo, alla violenza ed alla fame che, come sanguisughe, li prosciugavano in anima e corpo.
Loro non ebbero la libertà di scegliere a cosa opporsi.

Siamo tutti esili fiamme destinate a scomparire in un soffio, nonostante la resistenza che vi opponiamo.

Ha dunque più senso chiedersi: a cosa voglio opporre resistenza durante la mia esistenza?
Al razzismo o all’uguaglianza? Alla guerra o alla pace? Alla menzogna o alla verità? Alla tirannia o alla libertà?

Di Stefano Bombonato

ARTICOLI CORRELATI