Ven. 26 Apr. 2024
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Sesto San Giovanni, al via la campagna “Io compro a Sesto” per sostenere il commercio locale

[textmarker color=”E63631″] SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] “Perché amo la mia città”, “Per ritornare più forti”, “Per rialzarci insieme”. Tre forti motivazioni sulle quali si articola la campagna lanciata dal Comune di Sesto San Giovanni per rilanciare il commercio locale in questa fase tanto delicata quanto complessa che vede i negozi di vicinato come uno dei settori sui quali la crisi sta impattando maggiormente.

 “Io compro a Sesto”, accompagnata dall’hashtag #aiutiamoilcommerciolocale, entra così nel vivo con il doppio obiettivo di sostenere le attività e valorizzare il loro ruolo economico e sociale all’interno del contesto cittadino. Una campagna che si affianca alle iniziative già messe in piedi dal Comune, come la realizzazione del network “Negozi a casa tua” che conta già 157 esercizi iscritti, insieme al pacchetto di aiuti economici alle piccole imprese, contromisure necessarie per permettere al tessuto del piccolo commercio locale di reggere l’urto della crisi e ricominciare a ripartire dopo i continui stop and go che hanno penalizzato pesantemente le attività.

 

“Sin dall’inizio dell’emergenza ci siamo attivati per supportare il commercio locale, prima con la creazione del portale “Negozi a casa tua”, poi con gli interventi dal valore di 1,5 milioni di euro per le attività del nostro territorio”, sottolinea il primo cittadino Roberto Di Stefano. La campagna “Io compro a Sesto” vuole essere un ulteriore segnale, in particolar modo adesso che si avvicinano le festività natalizie, per difendere e valorizzare i negozi di vicinato: “Il loro ruolo economico e sociale non deve mai essere messo in discussione: acquistare prodotti nei negozi di Sesto significa anche contribuire a tenere sempre più viva la città”, aggiunge.

 

I dati diffusi recentemente da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza parlano chiaro e preoccupano. L’effetto Covid deprime il Natale anche dal punto di vista economico con un calo dei consumi stimato al 20,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dall’analisi effettuata dall’Ufficio Studi di Confcommercio emerge un netto calo dei soldi della tredicesima che verranno destinati agli acquisti: 2 miliardi e 716 milioni di euro contro i 3 miliardi e 408 milioni dello scorso anno, quasi 700 milioni di euro che non entreranno nei flussi commerciali. Ragione che determina l’urgenza di misure adeguate a sostegno dell’attività locale che rischia oltretutto di essere ulteriormente penalizzata dalla concorrenza spietata dell’e-commerce.

 

“I commercianti sono stati, e lo sono ancora adesso, tra le categorie più penalizzate dalle restrizioni e per questo ci siamo fin da subito fatti parte attiva per recepirne i bisogni e offrire loro soluzioni concrete” spiega l’assessore al Commercio e alle Attività Produttive, Maurizio Torresani. A fianco del Comune, insieme alla preziosa collaborazione della Consulta del Commercio presieduta da Alessandra Aiosa, Confcommercio Sesto San Giovanni che sostiene la campagna “Io compro a Sesto” anche attraverso la diffusione alle imprese del territorio dei contenuti della campagna di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con un’apposita cartellonistica da esporre nel punto vendita.

 

“La campagna ‘Io compro a Sesto’ – afferma Fabrizio Gironi, presidente della Confcommercio di Sesto San Giovanni – risponde pienamente al messaggio che, come Confcommercio, stiamo diffondendo con forza: comprare e ordinare nel negozio di fiducia. Il momento che stiamo attraversando è di grande difficoltà. Oggi più che mai, per i nostri acquisti, compriamo e ordiniamo nei nostri negozi del cuore, aiutiamo i nostri territori a ripartire e le nostre città a riaccendere le luci”. Coinvolgere la cittadinanza è l’impegno alla base della campagna: “Purtroppo l’emergenza sanitaria, che presto si è trasformata in economica, ha colpito duramente i negozi di vicinato – ribadisce Alessandra Aiosa, presidente della Consulta – ma nonostante questo le attività commerciali vogliono rialzarsi e perché ciò avvenga è necessario che tutti i cittadini si sentano coinvolti”.

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