Ven. 03 Mag. 2024
HomeAttualitàBresso, vasca laminazione. Cairo protesta: "Iniziati gli abbattimenti sulla sponda del Seveso...

Bresso, vasca laminazione. Cairo protesta: “Iniziati gli abbattimenti sulla sponda del Seveso su Bresso”

[textmarker color=”E63631″] BRESSO – [/textmarker] Non arretrano di un millimetro i comitati e le associazioni del territorio che da settimane sono impegnati nel tentativo di tutelare l’ultimo baluardo verde per i residenti della zona che si affaccia sul cantiere per la realizzazione della vasca anti esondazioni del Seveso. Tentativo che pare essere vanificato dall’abbattimento iniziato proprio quest’oggi anche sulla sponda del torrente sul territorio di Bresso, come ha reso noto lo stesso sindaco Simone Cairo.

Stamattina, a partire dalle 7, i comitati Bresso EcoAttiva, NO Vasca, Coordinamento Torrente Seveso, Fridays For Future, Associazione Amici Parco Nord ed altre associazioni hanno organizzato un presidio per bloccare l’ingresso di un mezzo di lavoro nel tentativo di evitare gli abbattimenti delle alberature residue del cantiere di via Papa Giovanni XXIII, unica barriera di protezione da rumori, vibrazioni ed esalazioni derivanti dalla costruzione della vasca. I manifestanti hanno opposto una resistenza pacifica, come del resto è sempre accaduto durante altri presidi, ma questo non ha impedito alle Forze dell’Ordine di sgomberare il nutrito gruppo di cittadini che stanno tentando con tutte le loro forze di salvare gli ultimi alberi sopravvissuti all’abbattimento che già da due mesi a questa parte sta interessando l’area all’interno della quale sorgerà la vasca di laminazione.

Una difesa tenace, che il comitato No vasca e l’associazione Amici Parco Nord, unitamente al Comune di Bresso, hanno formalizzato inviando alcuni giorni fa a Palazzo Marino, Regione Lombardia, Parco Nord e MM – quest’ultima titolare dei lavori – la richiesta di preservare dall’abbattimento 26 alberi ad alto fusto sulle rive del Seveso, di cui la maggior parte collocati sull’argine sinistro nel territorio di Bresso. Si tratterebbe di “slittare di un solo metro la posa dei massicci ciclopici “sfruttando” il margine d’azione consentito dall’area di sponda destra, ormai purtroppo disboscata”, avevano spiegato gli autori della proposta, allo scopo di salvaguardare il filare di maestose alberature per tutelare gli abitanti che affacciano sul cantiere da esalazioni, vibrazioni e rumori. Una proposta collaborativa e per nulla ostativa al lavoro di costruzione della vasca e per la quale – almeno inizialmente – era arrivato il via libera dalle istituzioni. Lo stesso sindaco bressese, Simone Cairo, aveva ottenuto pochi giorni fa rassicurazioni da parte del Parco Nord, nella figura del presidente Marzio Marzorati, il quale aveva assicurato che non sarebbero stati effettuati abbattimenti in sponda sinistra, quindi sul lato di Bresso. In quell’occasione era stato concordato anche un sopralluogo congiunto sulle sponde del torrente in modo tale da dare l’opportunità a Cairo di illustrare la possibilità di salvaguardare gli alberi ad alto fusto del territorio di Bresso.

Rassicurazioni disattese per le quali il sindaco Cairo ha reso manifesta tutta la sua contrarietà in un post pubblicato su Facebook: “Informo tutta la cittadinanza che, contrariamente alle assicurazioni che ci sono state fatte dal presidente del Parco Nord Marzio Marzorati, sono iniziati gli abbattimenti sulla sponda del Seveso su Bresso – scrive – Il presidente è stato informato e auspico che possa intervenire immediatamente”. Cairo ha inoltre ricordato che la proposta formalizzata a MM, Comune di Milano, Parco Nord e Regione Lombardia è ancora pendente: “Constato che non rispondono e continuano a distruggere gli ultimi alberi rimasti nella zona”.

Ma il sindaco di Bresso solleva anche un’ulteriore questione dopo il sopralluogo al cantiere: “Il limite della recinzione viene costruito in modo da bloccare le uscite di sicurezza del capannone del Comune di Bresso – aggiunge – Anche su questo punto si sta procedendo in contrasto a quanto richiesto più volte dal nostro Comune, Chiudere l’uscita di sicurezza del capannone renderà inagibile l’unica struttura di custodia e deposito di materiale e mezzi del Comune di Bresso e su questo chiederemo i giusti indennizzi al Comune di Milano”. La storia continua.

ARTICOLI CORRELATI