Ven. 26 Apr. 2024
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Vivono a Pessano le Sister Act dell’editoria

[textmarker color=”E63631″] CULTURA -[/textmarker] Sono suore polacche in abito nero e scarpe da tennis che si dividono fra preghiera e carta stampata. Tutto per la gloria di Dio.

A Pessano con Bornago, dove sono arrivate più di 30 anni fa, sono considerate una vera e propria istituzione cittadina e senza dubbio la loro fama si spinge ben oltre i confini del paese. Se doveste avere a che fare con loro, non lasciatevi ingannare dal dolce sorriso; hanno una forte personalità e dicono sempre quello che pensano, tanto che un noto fotografo di alta moda, che si è reso disponibile a realizzare un servizio fotografico di cui sono protagoniste, ha affermato: “Le modelle polacche con cui ho lavorato sono più disciplinate“.

Stiamo parlando delle suore della Beata Vergine Maria di Loreto, che oggi sono le eredi dell’opera di evangelizzazione, ma soprattutto dell’entusiasmo, di don Massimo Astrua e don Angelo Albani, i fondatori della casa editrice Mimep-Docete, dove le suore lavorano dal 1980 e che oggi sta vivendo una seconda giovinezza.

PIONIERI DELLA DIVULGAZIONE DELLA FEDE
Come racconta suor Teresilla, l’avventura della Mimep comincia nel 1965, perché don Massimo capisce che le ospiti del centro “Don Gnocchi” di Pessano con Bornago, di cui è cappellano, una volta maggiorenni hanno bisogno di inserirsi nel mondo del lavoro. Questa necessità si affianca al suo desiderio, nutrito da sempre, di diffondere a mezzo stampa la Parola di Dio e tutta la ricchezza dell’esperienza della fede. Il prete trova un’anima gemella e una perfetta condivisione di idee in don Angelo, parroco di Pessano. I due mettono allora in piedi una piccola tipografia nei locali dell’oratorio, dove iniziano a scrivere e produrre testi religiosi e sussidi didattici. Insieme a monsignor Enrico Galbiati realizzano in quegli anni un Vangelo, che diventa un vero caso editoriale: è stampato in migliaia di copie e tradotto in molte lingue. Lo stile comunicativo semplice e l’originalità dei libri di don Massimo e don Angelo, brevi e ricchi di immagini, fanno parlare di loro come dei pionieri della divulgazione della fede per mezzo della carta stampata in Italia.

Don Massimo Astrua

UN INCONTRO FORTUNATO
L’incontro con la Congregazione delle loretane avviene un po’ per caso. Alla fine degli anni ’70, don Angelo è alla ricerca di un aiuto per la gestione dell’asilo parrocchiale e viene a sapere della presenza delle suore polacche a Cantello (Va). Inizialmente, la madre superiora rifiuta la sua proposta di venire a Pessano; quando però il sacerdote le parla della tipografia, ha un ripensamento e lo invita a discutere la cosa con il cardinale di Varsavia. La Congregazione, infatti, era stata fondata nel 1920 da don Ignazio Klopotowski, proprio per proseguire la sua opera di apostolato per mezzo della parola stampata. Don Massimo e don Angelo non potevano chiedere di meglio! E così, nel 1980, dalla Polonia giungono a Pessano le prime due religiose. Il gruppo cresce di anno in anno e conta oggi 13 suore. Con il loro arrivo, nasce anche la necessità di creare il convento, dove vivere e pregare, e nuovi ambienti di lavoro. Così, gradualmente, la Mimep si sposta dai locali dell’oratorio all’attuale sede di via Papa Giovanni XXIII.

ORA ET LABORA…ALLA GUIDA DI UN MULETTO
Le suore loretane si dividono tra preghiera e lavoro, occupandosi a tutto tondo della casa editrice e dell’attività tipografica: progettano, impaginano, stampano e rilegano i libri. E, seguendo la strada tracciata da don Massimo, sempre all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, sono costantemente al passo coi tempi. In 32 anni, i programmi di grafica e di impaginazione, i supporti e le macchine per la stampa sono infatti molto cambiati, ma le suore non si sono mai fatte trovare impreparate: hanno seguito corsi di aggiornamento e si sono interessate alle nuove tecnologie. Suor Nicodema, per esempio, con in spalla una telecamera più grande di lei, gira dei filmati che poi monta e trasferisce su cd e dvd.

Come le suore del celebre film Sister Act, sono dei veri vulcani di idee ed energia. Non stupitevi di vederle correre qua e là in scarpe da tennis o di trovarle a guidare un muletto; c’è anche chi, come suor Marianna, non disdegna di mettersi davanti alla videocamera per realizzare spot televisivi o rilasciare interviste.

NUOVE SFIDE
Nel corso di 47 anni sono stati tanti i professionisti che hanno collaborato con la Mimep, come il giornalista di Radio Maria Marco Invernizzi, che ha diretto una collana di libri, e Gianpaolo Barra, direttore del mensile Il Timone, che ha parole di stima per il lavoro della piccola casa editrice: “Anche in futuro prodotti semplici e di qualità della Mimep resteranno di una utilità straordinaria e diventeranno tanto più preziosi, perché saranno sempre di meno quelli che, come don Massimo e don Angelo, conoscono e sanno comunicare le cose basilari del Cristianesimo”.

Ora, da poco più di un anno, una nuova pattuglia di volontari si è affiancata alle sorelle in “scarpe da tennis”, condividendone lo slancio missionario e la passione per la comunicazione. Si tratta di un gruppo di giornalisti, grafici, correttori di bozze, esperti in internet, tecnici della comunicazione che mettono a disposizione le loro professionalità per qualche consiglio: sono gli amici della Mimep.

Don Angelo Albani

Uno di loro, il giornalista di Famiglia Cristiana Alfredo Tradigo, spiega: “La collaborazione con le suore è già una realtà. Stiamo cercando di consigliarle per migliorare la veste grafica di alcuni prodotti, avvicinare nuovi autori e dare vita ad altre collane. Tra noi c’è stima reciproca, ci confrontiamo per trovare il meglio in ogni situazione”. Tradigo: “Stiamo suggerendo dei nuovi prodotti per smartphone o tablet, ma non perderemo di vista la carta stampata che, secondo noi, rimane fondamentale perché aiuta anche a leggere dentro di sé, forse meglio che lo schermo di un computer”.

Ma, tecnologia a parte, quello che colpisce è la vita quotidiana delle suore: lavorano con passione instancabile fino alle 17.00 in punto, quando si ritrovano tutte in cappella ed è preghiera e silenzio. Si capisce allora da dove scaturisce quel sorriso così aperto, cosi vero. Stampare è solo uno strumento per comunicare la bellezza della Verità che hanno incontrato.

LE ULTIME NOVITA’

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