Gio. 02 Mag. 2024
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Il ricordo di Giovan Battista Baronchelli : “Gimondi fece fare pace a me e Moser”

[textmarker color=”E63631″] CINISELLO BALSAMO -[/textmarker] – Oggi ai Giardini Naxos, un’icona dell’Italia se ne è andata. La tragica scomparsa di Felice Gimondi ha lasciato una profonda ferita nei tanti appassionati che hanno seguito la sua carriera. “Di Felice Gimondi ho questo aneddoto: quando io e Francesco Moser eravamo ai ferri corti ci fu un giorno che stavamo per venire alle mani. Per fortuna fu proprio Felice Gimondi a separarci e a farci ragionare”.

“Un campione e una persona sobria”

Sono le parole di Giovan Battista Baronchelli – vincitore da dilettante di un Tour dell’Avvenire (1973) e tra i professionisti di due Giri di Lombardia, un Giro di Romandia, un Giro dei Paesi Baschi, un Trofeo Baracchi, secondo a un Giro d’Italia – che lega il ricordo del campione oggi scomparso a questo racconto personale che dà la misura esatta del personaggio: “Una persona pacata, equilibrata, sobria nei comportamenti. Non solo un grande campione, e sicuramente lo è stato, ma anche un grande uomo. Se non ci fosse stato Eddy Merckx avrebbe vinto ancora di più!”.

Giovan Battista Baronchelli

Giovan Battista Baronchelli è una di quelle figure del ciclismo che hanno avuto a che fare direttamente con il nostro territorio, in particolare con Cinisello Balsamo, dove sull’anello di piazza Gramsci si correva il Trofeo degli Assi: “La scomparsa di Felice – aggiunge Baronchelli – è una grande perdita per lo sport italiano. Lui ha dato tanto al ciclismo. E’ stato un atleta determinato e che credeva nei suoi mezzi, per questo motivo ha raggiunto grandi risultati”.

Il “Tista” corse in una squadra dilettante cinisellese, il Velo Club Cinisello Balsamo, e fu scoperto e portato al professionismo da un tecnico locale, Luciano Menecola.

“Sono rimasto sorpreso quando ho appreso la notizia della morte di Gimondi – sono le parole di Menecola – l’ultima volta l’ho visto lo scorso anno a una fiera specializzata”. “Lo conobbi  – aggiunge – quando ancora correva da dilettante. Nel 1967, lui era professionista, si andava ad allenare in Liguria a Diano Marina. Io portavo i miei ragazzi ad allenarsi e abbiamo avuto modo di frequentarci. Un grande campione di sport, ma anche una persona piacevole con cui stare”.

Franco Brambillasca, cinisellese, grande appassionato di ciclismo, lo ricorda così: “Ha fatto sognare tanti giovani, sperando di imitare le sue grandi imprese avvolte da immensa modestia”.

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