Ven. 29 Mar. 2024
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Personal Trainer, coach e nutrizionista differenze a confronto

[textmarker color=”E63631″]BENESSERE [/textmarker] – Al contrario di quanto si possa pensare, all’interno del mondo del fitness e del benessere in generale il personal trainer è una delle figure professionali più complete. Il trainer infatti non è solo colui che spiega come eseguire gli esercizi ginnici, ma ha anche l’attitudine da motivatore e competenze in ambito alimentare. Infatti, un buon personal trainer racchiude in sé anche le figure di un coach e di un consigliere per l’alimentazione, con qualche differenza: vediamo insieme quali.

Di cosa si occupa un personal trainer?

Il personal trainer è una figura professionale che si occupa del benessere a tutto tondo di una persona. Non mira solo ad elaborare degli esercizi specifici da eseguire in palestra, ma deve avere anche delle conoscenze in ambito alimentare e cercare di sostenere il cliente anche dal punto di vista psicologico. I corsi per diventare personal trainer devono quindi fondere diversi campi in modo da formare figure competenti, che riescano a rispondere opportunamente ai bisogni e alle esigenze del cliente.

Differenze con un coach

Spesso il personal trainer viene confuso con il coach, ma in realtà questi due termini designano due figure distinte. Il personal trainer viene identificato da alcuni esperti del settore come una figura meno competente rispetto a quella del coach; altri invece sono contrari a questa opinione e reputano che le due figure, sebbene diverse, siano di pari importanza.

Il coach, di solito, si rapporta con atleti professionisti, o comunque con soggetti che hanno alle spalle diversi anni di esperienza: essi si occupano, quindi, del perfezionamento di un allenamento, di gesti già acquisiti dall’atleta, che però, per essere migliorati, necessitano dell’aiuto di questa figura professionista. In certi casi, l’atleta non riesce a progredire nella sua attività per degli ostacoli mentali, delle paure o degli obiettivi mal impostati, e il coach funge così da motivatore e da sostegno.

Il personal trainer, invece, si rapporta di frequente con persone che non sanno nulla di allenamenti, attrezzi e disciplina sportiva. Il suo compito quindi non è meno delicato rispetto a quello di un coach. Il cliente può essere una persona già in una buona condizione fisica o una persona che non ha mai svolto attività sportiva. Inoltre, acquisire la fiducia della persona che si assiste e prefissare degli obiettivi può essere difficoltoso, in quanto essa si reca in palestra con una frequenza minore rispetto a un professionista (che può essere seguito da un coach quotidianamente).

Ciò non vuol dire che gli amatori debbano essere sottovalutati, ma inizialmente devono essere invogliati e sostenuti maggiormente rispetto a un atleta professionista che sa già cosa vorrà ottenere alla fine del percorso di coaching.

Corsi personal trainer

Come diventare personal trainer? Questa è una domanda che molti appassionati di sport, amatori e non, si chiedono e le cui risposte possono essere molteplici. Infatti, sono diversi gli enti che offrono un corso personal trainer accreditato CONI, un percorso che viene riconosciuto in tutta Europa e che permette di svolgere questa professione in sicurezza.

Uno di questi è, ad esempio, la Accademia Italiana Personal Trainer: dal 2013, si occupa della formazione di professional trainer certificati, e mira all’acquisizione di conoscenze in diversi ambiti, ma anche allo sviluppo di un’etica lavorativa. Si può frequentare il corso personal trainer solo dopo aver frequentato il Corso Base e aver raggiunto determinati requisiti.

Differenze con un nutrizionista

Spesso, soprattutto quando si decide di iniziare un percorso di dimagrimento affiancato dai consigli di un personal trainer, ci si rende conto che anche l’alimentazione dev’essere cambiata. Infatti, per quanto sia importante praticare dell’attività fisica -specialmente se studiata su misura da un professionista del settore- può capitare che ciò non sia sufficiente: in molti casi, per riuscire a raggiungere il proprio obiettivo – in termini di dimagrimento o di miglioramento fisico- c’è bisogno di un adeguamento della propria alimentazione.

In questi casi è bene distinguere tra la figura del personal trainer e quella del nutrizionista, professionisti che svolgono un lavoro differente e che non vanno confusi.
Il nutrizionista è un esperto della nutrizione, che elabora diete e schede alimentari per soggetti con condizioni patologiche con, come principale compito, quello di educare i suoi pazienti ad una corretta alimentazione.

La stessa cosa può essere fatta da un personal trainer, ma solo sotto forma di consigli poiché è bene sottolineare che un trainer non può prescrivere diete alimentari. Infatti, i corsi per personal trainer si differenziano dal percorso che deve seguire una persona che desidera diventare nutrizionista, per cui è bene non confondersi tra una figura professionale e l’altra.

Ciò non toglie che per essere un buon personal trainer non si debbano conoscere nozioni riguardanti gli effetti di una corretta alimentazione in abbinamento con un’adeguata prestazione sportiva. A riprova di ciò, gli studi necessari per diventare un personal trainer sono incentrati sull’allenamento ma comprendono anche lezioni per apprendere quali sono i principali macronutrienti e come organizzarli in modo efficiente per creare delle giuste diete per sportivi.

Un ulteriore differenza tra queste due figure professionali si riscontra anche nella retribuzione: infatti, c’è una grossa differenza tra quanto guadagna un personal trainer e quanto guadagna un nutrizionista, proprio in relazione alla diversa attività che svolgono questi due professionisti, che in un lato è un lavoro vero e proprio frutto di numerosi studi, dall’altro si tratta invece di una correzione della propria alimentazione sotto forma di consigli generali.

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