Mar. 11 Feb. 2025
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Terremoto, la solidarietà delle associazioni e i gesti scomposti della politica

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – “Stop assoluto all’invio di nuovi aiuti, soprattutto generi di prima necessità, nei comuni di Amatrice e Accumoli colpiti dal sisma”.

Lo dicono a chiare lettere le istituzioni del Lazio e gli enti impegnati nei soccorsi. In occasione di questo terremoto, forse più che in ogni altra occasione prima d’ora, è partita una grande e lodevole corsa alla solidarietà che vede impegnate persone di ogni tipo e organizzazioni che fanno parte dello sport, della cultura, del commercio e di ogni altra realtà.

Una testimonianza bellissima, che forse andrebbe curata e regolamentata, affinché non si trasformi in un ulteriore elemento di difficoltà o peggio non finisca per far nascere speculazioni, come purtroppo già accaduto in passato.

Tanta solidarietà spontanea è da applaudire quando viene dal basso, dalle associazioni e dai gruppi spontanei di persone. Invece, forse, certi politici locali dovrebbero darsi un freno. Nelle sedi dei parti, nei commenti sui Social di questi giorni, ci sono numerosi politici del Nordmilano che si stanno dando da fare per organizzare autonomamente raccolte di prodotti di prima necessità, senza nemmeno interrogarsi su ciò che serve davvero. Diverso è raccogliere fondi che saranno affidati ai comuni terremotati o agli enti nazionali e che potranno essere gestiti in ogni momento dell’emergenza.

La prima regola per la gestione di una emergenza di queste dimensioni, è l’organizzazione. Tutto ciò che viene fatto a casaccio può arrecare soltanto danno. Forse chi fa l’amministratore pubblico dovrebbe dare l’esempio, invece si lascia andare a gesti d’istinto (ci sia augura non calcolati per fini politici), che sono inutili quanto controproducenti.

Altra regola per le emergenze così diffuse e gravi è che si deve organizzare il soccorso in modo che duri nel tempo. Chissà se tra sei mesi questi stessi amministratori si ricorderanno di organizzare raccolte di aiuti e di fondi per mandare avanti la macchina del soccorso che, purtroppo, dovrà andare avanti per anni.

Chi è nei partiti ed è stato eletto nelle istituzioni dovrebbe utilizzare il buon senso e gli strumenti delle istituzioni per coordinare davvero progetti strutturati e lungimiranti, senza cercare il colpoti teatro con iniziative fini a se stesse.

Bene hanno fatto la protezione civile di Cormano e Bresso, la Croce Rossa locale e i sindaci dei due comuni che, dopo un confronto congiunto, hanno deciso di attendere e seguire le indicazioni fornite dalla protezione civile nazionale.

Per essere ancora più chiari, facciamo nostra la lettera del presidente della Croce Rossa di Sesto San Giovanni che spiega bene la situazione.

Gentilissimi tutti.
In qualita’ di Presidente della Croce Rossa Italiana di Sesto San Giovanni, in merito al sisma che ha colpito il Centro Italia, mi sento di esprimere delle considerazioni a voi tutti.
Riceviamo da 3 giorni tantissimi contatti ed offerte di aiuto di ogni genere: non ci stancheremo di dire grazie ma preghiamo comunque tutti di attenersi alla indicazioni che stiamo cercando di diffondere.
La Croce Rossa intende impegnarsi al massimo affinchè tutti gli aiuti possano essere utilizzati nella maniera più efficiace ed efficiente possibile. Al momento non promuoviamo raccolte che andrebbero ad appesantire il lavoro e, probabilmente, renderlo più difficoltoso. Contribuire con beni non strumentali significa dare la possibilità a chi lavora in loco non solo di sostenere le attività svolte, ma sopratutto di sopperire alle necessità delle comunità colpite in maniera tempestiva utile e mirata oltre a contribuire a far ripartire un’economia messa in ginocchio dall’evento. Dopo queste ore di angoscia e frastuono mediatico, nonchè di alacre impegno anche di tantissimi volontari, ci sarà un silenzio che durerà mesi, forse anni, ma ci sarà lo sforzo di ricostruire una comunità facendole ritrovare i suoi legami e la sua forza per la rinascita.
Concludo con qualche riga per spiegare meglio i nostri continui inviti ed evitare di mandare nelle aree interessate dal sisma aiuti di propria iniziativa.
1. Si rischia di occupare spazio nei magazzini con ingenti quantità di beni che al momento non sono necessari, oppure presenti in quantità eccessive mentre ne scarseggiano altri.
2. Lo stoccaggio degli aiuti deve seguire regole ben precise, basta pensare alle date di scadenza. Inviando ingenti quantità di beni simili ma con date di scadenza diverse si creano delle difficoltà tecniche logistiche per lo stoccaggio.
3. Inviando scatoloni “misti” diventa inoltre necessario smistare e inscatolare nuovamente tutto il materiale, processo che richiede molta manovalanza attualmente necessaria per operazioni più urgenti.
4. Fin dalle prime ore CRI è in contatto con aziende che stanno donando ingenti quantità di aiuti, in questo modo si facilita di molto la logistica dei magazzini permettendo di impiegare le risorse umane altrove.
Al momento le modalità per essere sul serio di Aiuto sono ben specificate sulla nostra pagina facebook e sul nostro sito web.
Qualora ritenessimo opportuno, in base alle indicazioni che ci pervengono dal Comitato Nazionale CRI , avviare una raccolta di beni strumentali, l’iniziativa verrà ampiamente diffusa a mezzo di tutti gli organi di stampa locali.
Un sincero ringraziamento a tutti .
Pasquale Crisci
PRESIDENTE CROCE ROSSA ITALIANA – SESTO SAN GIOVANNI

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