Sab. 20 Apr. 2024
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Il Nordmilano ha bisogno di sindaci pasionari

Condottieri solitari, quando invece il gruppo farebbe la forza. Anzi, a ben guardare, nemmeno troppo condottieri. Sono i primi cittadini dei Comuni del Nordmilano: sindaci eletti dal popolo che però in questi ultimi anni non sembrano mai essersi schierati con veemenza dalla parte dei cittadini. Pugno di ferro? Solo se si tratta di campagna elettorale. Allora sì che i primi cittadini sfoderano tutte le loro armi politiche. Altrimenti, nelle battaglie che contano (almeno a vedere l’intensità della lotta dei normali e comuni cittadini), non si sono mai visti in prima linea, in trincea, ma semplicemente schierati nel mezzo dell’esercito con qualche timido tentativo di far valere la propria voce e la propria posizione.

L’ultimo esempio è quello di Vecchiarelli, primo cittadino di Bresso. Che nelle ultime ore ha ribadito il suo no all’apertura commerciale dello scalo del Parco Nord scrivendo al Ministero, a Enac e anche al Prefetto di Milano. Una missiva che inizia più o meno così: “Abbiamo appreso dagli organi di stampa…”. Caro sindaco, pur avendo ripreso la notizia come nostro dovere, ci permettiamo qui di dissentire sia nei toni che nei modi. Ci fa specie che il primo cittadino abbia appreso la notizia da noi e non da una fonte ufficiale, e ce ne fa ancora di più leggere con che toni Vecchiarelli puntualizza la sua contrarietà. Crediamo che se fosse veramente una battaglia che il sindaco ha a cuore, i toni dovrebbero essere ben altri, decisamente più alti. Forse i cittadini di Bresso apprezzerebbero molto di più un sindaco più combattivo, determinato, grintoso. Capace magari di un’azione vera e non di una lettera istituzionale a enti che magari nemmeno leggeranno la missiva. Un sindaco, pensiamo noi, capace di legarsi al cancello dell’aeroporto cittadino per giorni per dire che no, Bresso e il parco del Nordmilano non possono trasformarsi in una pista di decollo e atterraggio di aerotaxi. Animo, Ugo: gli elettori vogliono sindaci concreti, grintosi, determinati.

Piacerebbe anche a noi, da cittadini e non solo da giornalisti e osservatori, vedere i nostri sindaci pasionari, senza violenza, senza fanatismo, sempre con rispetto per gli altri, istituzioni comprese. Capaci di lottare veramente, magari insieme, per portare avanti le battaglie che vengono sfoderate solo in campagna elettorale. Dall’alto decidono di costruire vasche di laminazione nel Parco Nord? Se i sindaci fossero davvero contrari, come lo sono molti loro elettori e concittadini, ci piacerebbe trovarli a lottare per evitare gli scavi nel primo giorno di lavori. Da Milano stabiliscono puntualmente che per due fermate in più i cittadini del Nordmilano devono pagare il doppio i mezzi pubblici? Se i sindaci fossero davvero arrabbiati bloccherebbero gli ingressi ai mezzi pubblici o non farebbero passare tram e treni, con un pizzico di sano “patriottismo nordmilanese” che ai cittadini piacerebbe tanto.

In questi giorni i fatti di cronaca di Sesto hanno comunque spiazzato i cittadini e smosso l’opinione pubblica e il sindaco Chittò è stata capace solo di un comunicato stampa debole e lontano, anzi lontanissimo, dai cittadini (nonostante quel messaggio di “vicinanza” alle persone colpite). Lo stesso dicasi per le più ampie battaglie sulla Città della Salute e le ex Falck: Milano quotidianamente tenta di scippare l’attenzione che il progetto meriterebbe, ma il sindaco sembra non accorgersene. E che dire di Cinisello: forse i cittadini avrebbero apprezzato di più un sindaco capace di dire di no a Serravalle e alla sua imposizione sullo svincolo della A52 con un’azione “in strada” e non con uno scialbo comunicato stampa.

 

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