[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Un nuovo capitolo politico, e non sarà l’ultimo, per la vicenda del forno inceneritore dei rifiuti di Sesto San Giovanni. Mentre si allarga lo schieramento di chi è contrario al forno e ne pretende la chiusura in tempi brevi per motivi di compatibilità economica e ambientale, nella Sinistra è ancora ampio lo schieramento di chi non è d’accordo con la protesta. In questa direzione va anche Sestodemocratica, ex corrente del Pd che oggi cerca una propria identità, anche con una posizione precisa su questo tema.
Ecco il loro intervento:
“Non c’è niente da fare: c’è una politica che si sforza di essere seria e una che preferisce slogan e populismo.
Che il forno di Sesto San Giovanni debba essere chiuso lo dicono la logica, i programmi della regione, l’età e le dimensioni dell’impianto.
La vera questione è sviluppare da qui al 2019, anno in cui sarà estinto il mutuo un percorso che sappia prendere in considerazione le possibili prospettive del sito sviluppando una politica progettuale che sappia dare impulso all’incremento della raccolta differenziata ed affronti in modo serio le problematiche legate allo smaltimento dell’umido.
L’auspicio dell’intervento di un partner forte e presente sul territorio non è campato per aria e ci si augura che A2A con il suo progetto di sviluppo nei quartieri del nord Milano del teleriscaldamento intervenga rendendo possibile una diversa vocazione dell’area di via Manin.
La città coraggiosa è quella che sa discutere delle proprie prospettive, non certo quella che prepara a suon di slogan propagandistici la campagna elettorale.
L’intera questione dei rifiuti, della loro raccolta e del loro smaltimento è questione troppo seria per essere ridotta alla campagna fine a se stessa che sta portando avanti il gruppo che fa a capo all’ex assessore Piano.
Raccolgano pure tutte le facili firme che riescono, noi nel frattempo cerchiamo di raccogliere idee e possibili prospettive, noi vogliamo rappresentare la città coraggiosa, quella che di fronte alle problematiche che ha di fronte cerca risposte e rifiuta semplicismi fuori luogo e alchimie di corridoio per raggiungere improbabili equilibri”.