Ven. 26 Apr. 2024
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Tangenti per i servizi di odontoiatria, 21 arresti di politici e funzionari pubblici

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Emergono collegamenti anche con la sanità del Nordmilano nelle indagini che questa mattina hanno portato in prigione 21 persone tra politici, imprenditori e funzionari pubblici della sanità lombarda. Oltre all’arresto del presidente della Commissione Sanità della Regione Lombardia, Fabio Rizzi (Lega Nord), i carabinieri hanno seguito ordinanze di arresto a Milano, Monza, e Como.  Viene contestata la corruzione di tre funzionari dell’Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate, di un funzionario amministrativo degli Istituti Clinici di Perfezionamento (ora ASST Nord Milano che gestisce gli ospedali di Cinisello e Sesto San Giovanni), di un odontoiatra dell’AO “Policlinico di Milano”, di due ex funzionari dell’AO di Melegnano (ora Asst Melegnano e della Martesana) e la turbativa di una gara d’appalto del 2015 dell’AO di Desio e Vimercate del valore di 105 milioni di euro circa (rinnovo del precedente appalto).

Gli arrestati sono accusati di aver favorito la società ‘Odontoquality’, per effettuare servizi odontigliatrici nelle strutture pubbliche anche nel Nordmilano.  il consigliere del Pirellone Fabio Rizzi e l’imprenditore Mario Valentino Longo avrebbero ricevuto come “remunerazione” il finanziamento della campagna elettorale del politico per le regionali del 2013, una tangente da 50mila euro (pagata in contanti con l’intermediazione di un soggetto accusato di riciclaggio) e una serie di finte consulenze. Il giro d’affari stimato dagli investigatori è di 400 milioni di euro. I Carabinieri hanno evidenziato come «non solo sono stati violati i principi cardine di trasparenza, imparzialità, legalità, indispensabili per una buona amministrazione pubblica, ma si è determinata l’erogazione di servizi scadenti con ricadute, di natura economica e non, sia sugli enti pubblici che sui pazienti».

Il provvedimento cautelare disposto dal gip di Monza Emanuela Corbetta prevede anche il sequestro di 50mila euro a carico di Longo e Rizzi, e di 38mila euro a carico solo di Longo, “quale profitto della corruzione ai fini della confisca per equivalente”.

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