Ven. 26 Apr. 2024
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A Sesto San Giovanni torna la Sinistra anticapitalista

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] –  Il comunismo, quello più radicale, torna a farsi sentire a sesto San Giovanni con una nuova sigla che si è presentata in questi giorni: “Sinistra Anticapitalista“.

proprio in questi giorni in cui l’amministrazione comunale è scossa da venti di protesta e dallo sciopero dei dipendenti comunali del 29 giugno prossimo, hanno diffuso un comunicato ufficiale nel quale si presentano.

E’ vero: i Comuni subiscono da anni la pressione dei Governi centrali che li hanno trasformati in esattori di tasse per ripianare i guasti di una crisi che i lavoratori non hanno prodotto e che ora stanno soffrendo. Il tutto in nome dell’austerità e di una logica ferrea che impone il pareggio di bilancio come fatalistico vincolo sopra la testa dei cittadini. Così anche a Sesto aumentano le tasse locali e non si vede ricaduta alcuna sui servizi che il Comune deroga. Anzi… Rispetto al passato:

1. Si esternalizzano i servizi comunali, anche quelli a sostegno delle fasce sociali più deboli (Centro Diurno Disabili)

2. Si svuotano di valore i servizi un tempo d’eccellenza attraverso processi di riorganizzazione (nidi comunali);

3. Si apre la strada alla privatizzazione delle aziende municipalizzate (farmacie comunali);

4. Si sacrificano gli investimenti per la manutenzione degli edifici pubblici, salvo intervenire quando avvengono episodi drammatici (crollo dei soffitti nelle scuole);

5. Si dismette patrimonio pubblico (giardini di via XX settembre, colonia di Bibbona?, appartamenti di edilizia sociale);

6. Si lasciano per strada gli sfrattati, senza offrire alcuna soluzione alternativa;

7. Si chiudono uno dopo l’altro i servizi alla città (piscina comunale);

Il tutto mentre la macchina comunale è impegnata più che mai a spianare la strada alla mega-opera del momento: quella Città della Salute che, nel buio degli anni della crisi, miracolosamente riesce a trovare 400 milioni di euro da spartire tra soggetti i cui appetiti sono già emersi nelle recenti inchieste della Procura di Milano. Insomma: per i poveri, bastonate; per i corrotti, tutto va bèn, madama la marchesa!

Noi esprimiamo la nostra solidarietà e siamo insieme ai lavoratori, agli sfrattati, a tutti quei cittadini che, colpiti dalle misure dell’austerità imposte dall’Amministrazione Comunale, hanno deciso di non fermarsi a subire ma di organizzarsi per reagire. Nessuna lotta può avere buon esito se condotta in solitudine. Auspichiamo, pertanto, la più ampia solidarietà tra tutti i comitati cittadini per la difesa del lavoro, dei diritti e del territorio.

Basta con i Comuni che piegano la testa ai diktat dei loro Governi! Abbiamo bisogno di rilanciare con forza l’autonomia delle municipalità per far capire a chi sta in alto che è giunta l’ora di cambiare rotta.

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