[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Per motivi di sicurezza l’Enac ha prorogato fino al 24 agosto il divieto di sorvolo dell’area Expo e il divieto di atterraggio e decollo dall’aeroporto di Bresso. Un provvedimento già assunto il 29 aprile scorso in accordo con la Prefettura di Milano. In pericolo 25 posti di lavoro e l’addestramento di 100 allievi dell’Aeroclub Milano che per 2 mesi rimarranno a terra e che rischiano di non poter volare fino alla fine di Expo.
Di seguito il comunicato di preoccupazione dei soci dell’Aeroclub Milano:
“Con NOTAM (Notice to Airmen, avviso ai naviganti) in data odierna ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) ha rinnovato fino al 24 Agosto la chiusura dello spazio aereo che fra l’altro sovrasta l’aeroporto di Bresso, rendendo questo inutilizzabile. Con ciò la chiusura sarà di 4 mesi, quelli nei quali è maggiore l’attività di volo. La misura è giustificata da “ragioni di pubblica sicurezza” che però non hanno fondamento pratico: infatti, se la minaccia da contrastare è quella di piccoli aeroplani che utilizzino Bresso per colpire con attacchi kamikaze l’Expo, ogni aeroporto nel raggio di 400Km da Expo dovrebbe essere interdetto al traffico, ovvero la no-fly zone dovrebbe estendersi fino a tale distanza.
La misura adottata, che non ha precedenti in tempo di pace, è causa di annunciato fallimento per gli operatori aeroportuali di Bresso, in primis l’Aero Club Milano che di fatto, nel totale disinteresse dell’autorità preposta (ENAC – Ente Nazionale Aviazione Civile), gestisce l’aeroporto di Bresso per svolgere la propria attività di turismo e scuola di volo con una flotta che non ha eguali, per dimensioni e consistenza, in ambito europeo.
Il protrarsi della chiusura, con l’impossibilità di svolgere la propria attività di volo, implica la perdita di 25 posti di lavoro e la cessazione dell’addestramento, costato già tempo, denaro e fatica, per i più di 100 allievi iscritti ai vari corsi professionalizzanti.
Coinvolta nel blocco anche la scuola elicotteri che ha sede sul campo di Bresso, con analoghe problematiche.
Ora, anche se si possono comprendere le ragioni di chi è preposto alla pubblica sicurezza, sequestrare di fatto e per mesi persone innocenti ed incensurate, e le relative attività economiche, costituisce un’azione ingiusta ed indegna di uno Stato di diritto, quando purtroppo i recenti fatti hanno dimostrato che la vera minaccia viene da terra e non dal cielo.
Chiediamo che le nostre proposte, avanzate per individuare una modalità che consenta di operare alle persone perbene, quali certamente noi tutti siamo fino a prova contraria, vengano almeno degnate di un riscontro dimostrando in questo modo il rispetto per i cittadini che non sono sudditi, impedendo uno scempio della scuola tra le più antiche d’Italia e la distruzione dei posti di lavoro in un contesto già provato dall’andamento dell’economia generale.
Contemporaneamente, ieri 25/5 il Consiglio Comunale di Bresso, riunito in seduta pubblica, ha votato all’unanimità un Ordine del Giorno favorevole all’attuale assetto dell’aeroporto di Bresso come scalo turistico, sportivo ed addestrativo, dichiarandosi contrario ad ogni possibile sviluppo in senso commerciale e richiamandosi al protocollo di intesa stipulato nel 2007 a tutela della coesistenza mutuamente utile al Parco Nord ed all’Aeroporto, che ha sede a Bresso dal lontano 1912.
In provvedimento odierno, sia originato da Prefettura o da ENAC, ha quindi il sapore di una beffa nei confronti degli utenti dell’Aeroporto quanto delle popolazioni che vi vivono attorno”.