[textmarker color=”E63631″]BRESSO[/textmarker] – Decolla il caso degli aerotaxi autorizzati ad atterrare sulla pista del vampovolo di Bresso. Nella giornata di lunedì, dopo la diffusione della notizia di un primo volo in arrivo dalla Germania e fatto atterrare con almeno 9 passeggeri a bordo, si sono scatenate polemiche e indagini.
Lunedì si sono presentati nello scalo bressese un tenente della Guardia di Finanza accompagnato da 2 militari in borghese che “hanno chiesto informazioni sul servizio di aerotaxi che è stato effettuato durante lo scorso fine settimana”. Le fiamme gialle avrebbero anche chiesto informazioni sulle procedure normalmente attuate in caso di velivoli provenienti dall’estero. Non vi sarebbero infrastrutture adeguate per i controlli di aerei in arrivo dall’estero. Inoltre l’aereo atterrato sarebbe per dimensioni assolutamente sproporzionato per questo aeroporto, che può ospitare velivoli da turismo ben più piccoli.
Indignazione da Legambiente “E’ chiaro che lo scalo può far gola a qualche operatore economico privo di scrupoli, vista l’imminenza dell’Expo. A questi gli va ricordato che ci sono due scali semivuoti e attrezzati di tutto punto: Linate e Malpensa, che sono gli unici idonei per questa attivita’. Se atterrare a Linate o a Malpensa costa sei mila euro e a Bresso niente, questa non puo’ essere una ragione plausibile per aggirare le norme in vigore e cambiare natura a un vecchio aeroclub perfettamente inserito nell’ambiente circostante vista la sua l’attivita’ esclusivamente amatoriale”