Lun. 14 Ott. 2024
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Agenda digitale: il Sud pronto a superare il Nord Italia

[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – L’Italia rimane spesso un passo indietro all’Ue e alle sue indicazioni, in particolare per quanto riguarda gli step imposti dall’Agenda digitale. Tuttavia affermare che nulla sia cambiato sarebbe inopportuno, anche per una riorganizzazione degli equilibri che, per questa volta, non sono a favore delle macroareee del Nord e del Centro del Bel Paese. Insomma sono i cittadini dell’Italia Meridionale che, grazie soprattutto agli elevati contributi distribuiti dal governo alle Regioni maggiormente afflitte dal problema del digital divide “di base”, beneficiano di una rete di connessione migliore rispetto a quella degli altri italiani. Una situazione che potrebbe portare alcune regioni del Sud a superare, già nel 2015, la qualità di connessione della Lombardia che, del progetto Bul in Italia, ha spesso rappresentato il traino (oltre che il punto di partenza).

Infatti, proprio perché sono state create nuove infrastrutture, si è operato in modo tale da garantire per numerosi comuni del Sud, l’accesso alla banda ultralarga. Tuttavia secondo i programmi della comunità europea l’Italia è rimasta ancora troppo indietro. Tra le Regioni, solo l’Emilia Romagna ha tagliato il traguardo della copertura del 100% in banda larga sul proprio territorio. Per la banda ultra larga invece, per raggiungere gli obiettivi europei, bisognerà raggiungere ancora 7 mila comuni, sugli 8 mila previsti, e il tutto entro il 2020. Insomma il servizio di comunicazione limitato al solo telefono fisso http://miglioriofferteadsl.com/tipo/telefono-fisso.html. A fare il punto della situazione è l’amministratore delegato di Ifratel, la società chiamata a collaborare in prima linea per la realizzazione di progetti atti ad far adeguare l’Italia alle direttive europee sul processo di digitalizzazione. Salvatore Lombardo, ha infatti specificato che la media italiana, nonostante gli sforzi fatti di recente, rimane ben al di sotto della media europea, raggiungendo appena il 20% di copertura rispetto alla media ue che è del 65%. La situazione peggiora ulteriormente nel caso della banda ultra larga, anche se al termine del prossimo quinquennio, il 100% del territorio dovrà essere raggiunto dalla connessione superiore ai 30 mbit, con un 50% che deve essere servito da una rete a 100 mbit.

Questa volta però la Ue non sembra voler attendere che l’impiego delle risorse stanziate avvenga solo allo scadere del periodo programmatico, pronta a monitorare le evoluzioni dei progetti, i risultati ottenuti sul campo, e pronta soprattutto, ad adottare nuove sanzioni.

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