Lun. 29 Apr. 2024
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Paolo Vino: “Se si lavora per il bene comune di Sesto, siamo aperti a tutto”

[textmarker color=”E63631″]SESTO SAN GIOVANNI[/textmarker] – Grandi e piccole manovre politiche si stanno susseguendo in questi giorni nelle stanze del potere di Sesto San Giovanni.

Le dimissioni del vicesindaco Cagliani, seguite dalla nomina di Andrea Rivolta e i ferri sempre più corti tra la Giunta Chittò e la segreteria cittadina del Partito Democratico, sono solo i fatti più eclatanti.

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Il primo cittadino sta giocando una partita a scacchi con i colleghi di partito e ha tentato la mossa dell’allargamento delle forze di governo, introducendo la possibilità di costruire un tavolo di discussione con la lista civica Giovani Sestesi.

Un’operazione che, almeno apparentemente, non ha fatto scomporre troppo il segretario Paolo Vino, che come prima dichiarazione rilasciata a Nordmilano24 ha sottolineato: “Se l’allargamento è sui vecchi temi, non è il caso neanche di iniziare a parlare. Se invece possiamo fare qualcosa di nuovo per la città, siamo aperti a tutto”.

Per il segretario sono diversi i tasselli fondamentali sui quali imbastire il possibile dialogo: “Occorre progettualità sul commercio, non mollare la presa con la Città della Salute e curare l’estetica della città e l’igiene urbana” ma soprattutto, serve un taglio netto con il passato.

“E’ indispensabile cambiare le modalità di dialogo e confronto – precisa Vino -, abbiamo visto come sono stati gestiti i lavori per la metropolitana, la chiusura di via Picardi o la Bergamella: con un dialogo costruttivo siamo aperti all’ascolto di tutti e tutto”.

Sugli sviluppi futuri però, il segretario resta cauto. “Ci possono essere diverse letture nella volontà del sindaco – spiega -, noi abbiamo dimostrato di poter essere una forza di governo, dando prova di responsabilità e capacità. Penso alla nostra posizione sulla questione farmacie, dove abbiamo incontrato i sindacati e il personale, abbiamo analizzato la parte economica e fatto incontri e dibattiti. D’altra parte siamo stati completamente ignorati in materia di bilancio, così come il nostro ordine del giorno. Restiamo alla finestra, vediamo cosa succede”.

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