Ven. 26 Apr. 2024
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Per la procura, Cologno Monzese fucina del terrorismo islamico

[textmarker color=”E63631″]COLOGNO MONZESE[/textmarker] – Sono almeno tre le inchieste aperte in Procura a Milano e che riguardano presunti fondamentalisti islamici. Una è riferita a cittadini siriani residenti a Cologno Monzese. E due di queste indagini, in particolare, vedono al centro delle donne: in un fascicolo è racchiusa la vicenda di una giovane di 27 anni di origine campana partita nei mesi scorsi per andare a combattere in Siria, mentre in un altro procedimento è coinvolta una donna di origine straniera che attualmente si troverebbe in Medio Oriente. Intanto, mercoledì pomeriggio al quarto piano del Palazzo di Giustizia nell’ufficio del procuratore aggiunto Maurizio Romanelli si è tenuto un vertice, durato un paio d’ore, tra i pm dell’antiterrorismo (Basilone, Gobbis, Pirotta e Cajani), il comandante del Ros dei carabinieri di Milano, Giovanni Sozzo, il capo della Digos, Bruno Megale, e altri investigatori.

«Non c’è alcuna emergenza milanese», ha voluto chiarire Romanelli ai cronisti, spiegando anche che la riunione era stata convocata la mattina del 7 gennaio scorso, prima degli attentati di Parigi. Un incontro che è servito a fare il punto sulle indagini aperte per i reati di «associazione con finalità  di terrorismo anche internazionale» e di «arruolamento con finalità  di terrorismo anche internazionale». Il fascicolo più vecchio, e che si avvia verso la chiusura, è quello in cui risultano indagati una decina di siriani, residenti da anni tra Cologno Monzese e Milano. Tra loro, H. S., il presunto capo del gruppo che avrebbe reclutato combattenti e che è partito nel 2012 per la Siria, assieme ad altri, per la guerra contro Assad.

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