[textmarker color=”E63631″]NORDMILANO[/textmarker] – Tra i cantieri aperti, i ritardi e i disagi nei lavori, le petizioni per prolungare le linee, le metropolitane milanesi sono sempre in prima fila sui giornali. Ma questa volta a tenere banco non sono i comitati cittadini, le modifiche della viabilità o i disagi dei commercianti: si tratta invece di un nuovo progetto, quello della linea arancione, la M6.
A onor di cronaca, la nuova arteria delle strade sotterranee ferrate aveva trovato i natali in documento datato 2010 e targato ancora dalla giunta milanese di Letizia Moratti.
Era poi finito in un cassetto dimenticato sino a quando è stato rispolverato da Pisapia in cerca di idee per Expo e in vista dell’incombenza della Città Metropolitana.
Ad ogni modo, si tratta di poco più di un’idea, contenuta nel Piano urbano di mobilità sostenibile che l’assessore ai Trasporti Pierfrancesco Maran ha iniziato a spiegare negli scorsi giorni, ma che ha una data di scadenza lontanissima: 2025.
La nuova linea, che non ha un progetto e non ha la copertura economica, collegherebbe la periferia nordovest a quella sudest della Grande Milano, partendo da Baranzate e arrivando a Noverasco, frazione di Opera. Un tragitto lungo 37 fermate che attraverserebbe anche il centro di Milano, con stazioni in Porta Genova, Piazza XXIV Maggio e in Porta Romana.