Ven. 21 Mar. 2025
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“L’impegno della Protezione Civile nell’emergenza è un’opera di Pace”

[textmarker color=”E63631″]COLOGNO MONZESE [/textmarker]- Per la prima volta la decisione è stata presa all’unanimità. L’altra sera, nel giorno dedicato ai diritti umani, in villa Casati è stato consegnato il Premio alla Pace 2014. A riceverlo, il nucleo cittadino della Protezione civile, come segno di riconoscimento per tutti questi anni di prezioso impegno, e in particolare alla luce della recente inondazione. Circa un mese fa, infatti, a seguito delle forti piogge, alcune zone di Cologno sono state messe a dura prova dall’acqua fuoriuscita dal Lambro, e i volontari si sono spesi giorno e notte per gestire la situazione e limitare i danni.

“La pace non è solo assenza di guerra, ma anche l’azione di evitare e prevenire i conflitti. Con la sua azione, la Protezione civile svolge un ruolo preziosissimo in questo senso perché, limitando i disagi, limita anche le potenziali conflittualità sociali – dice Giovanni Cocciro, assessore alla Pace -. Quest’anno la città ha rischiato molto, ma se l’acqua non è arrivata ai centri abitati è anche merito della professionalità elevata di tutti questi volontari e della loro grande competenza e dedizione”.

“Non è un’azione scontata – continua l’assessore – La Protezione civile è formata da volontari, cittadini che dedicano energie e tempo libero al bene della comunità e questa disponibilità è da ringraziare e da valorizzare”.

Il riconoscimento annuale è stato istituito insieme all’ufficio alla Pace del Comune, dieci anni fa. Un traguardo importante di questo ufficio non presente in tutti i Comuni: a Cologno questo organismo raggruppa e coordina tre tavoli: quello delle religioni, degli insegnanti e delle associazioni. Oltre agli aspetti più istituzionali, l’ufficio è attivo sulle questioni di cooperazione e di solidarietà internazionale, con campagne umanitarie e raccolte benefiche. L’ultima, circa sei mesi fa, è stata quella a supporto del popolo siriano rifugiato in un campo profughi al confine con la Turchia, dove sono stati fatti arrivare viveri, latte in polvere, coperte e medicinali raccolti a Cologno.

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